L'Assemblea regionale siciliana ha discusso e approvato, in via definitiva, la legge che riguarda gli enti locali. Erano presenti a Sala d'Ercole 54 deputati; in 39 hanno votato sì; in due hanno votato no; in 13 si sono astenuti. Il provvedimento estende alle elezioni amministrative lo sbarramento del 5 per cento; interviene sulla composizione delle giunte e sullo "status" degli amministratori locali; stabilisce misure per il contenimento della spesa pubblica; ridefinisce il numero dei consigli circoscrizionali, sulla traccia della normativa in vigore in campo nazionale. Il numero dei componenti nominati da Comuni e Province negli organi delle società e delle aziende partecipate non potrà superare le tre unità, come previsto da un emendamento del Pd approvato in aula.
In Sicilia viene quindi esteso lo sbarramento del 5%, già in vigore per le elezioni regionali, ai comuni con più di 10 mila abitanti e alle province. Oltre allo sbarramento, il testo dispone che il numero di assessori non può superare un quinto dei componenti del consiglio. In una città come Palermo, che ha 50 consiglieri e attualmente 16 assessori, i componenti dell'esecutivo non potranno essere più di 10. Il ddl, inoltre, conferma i consigli circoscrizionali per Messina, Catania, Palermo e li istituisce per Siracusa. Rimane ancora aperto il confronto sul problema della gestione del servizio idrico integrato e dell'Eas in liquidazione. In questo provvedimento legislativo è stato inserito un emendamento che riguarda i lavoratori forestali.
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