martedì 18 novembre 2008

L'antica Entella, una misteriosa città èlima

L'antica Entella era una delle città siciliane tradizionalmente attribuite agli Elimi (popolazione che probabilmente derivava dalla mescolanza di genti autoctone con popolazione di tipo egeo e, forse, gruppi liguri. Sembra certa la loro origine non greca e questo spiegherebbe la perenne rivalità con Selinunte). Entella sorgeva sulla Rocca d'Entella, lungo il corso del fiume Belice sinistro. Le città principali fondate dagli Elimi sono Erice, che ospitava il centro religioso, Entella, situata nell'entroterra palermitano, Iaitias, posta su uno promontorio che domina l’odierna San Giuseppe Iato e Segesta, la città dalla storia più rilevante e tumultuosa.
Entella, in seguito ellenizzata, fu spesso coinvolta nelle tormentate vicende che caratterizzarono la parte occidentale della Sicilia antica. Nel 404 a.C. subì la conquista da parte di soldati mercenari campani; nei successivi secoli IV e III a.C. ebbe alterni rapporti con i Cartaginesi. Durante la prima guerra punica, si schierò dalla parte dei Romani. Nel Medioevo la città fu un importante centro di cultura islamica e roccaforte della resistenza musulmana in età sveva; venne infine distrutta dalle truppe di Federico II. Le ricerche archeologiche dimostrano che il sito era frequentato durante la media età del Bronzo; ma l' urbanizzazione vera e propria è accertata solo dall' età tardo-arcaica, alla quale sono attribuite un'area artigianale, la fortificazione e alcuni ambienti di culto. Il culto di Demetra e Kore è attestato dal V al III secolo a.C. nel santuario esterno alle mura. Di età ellenistica è la maggior parte delle tombe della necropoli (ma sono state trovate anche numerose tombe arabe), come dimostra il tipo di sepoltura e il vasellame e le famose iscrizioni su tavolette bronzee con i decreti delle città di Entella e Nakone. Questi erano stati illecitamente trafugati e immessi sul mercato antiquario negli anni ’70 e sono stati ricuperati in seguito ad un lungo lavoro dei Carabinieri; la loro importanza è legata al fatto che confermano l'ellenizzazione dell'antico insediamento elimo. Attorno al 1970 infatti erano state rinvenute, ad Entella (nella zona attorno all'attuale cittadina di Contessa Entellina) delle tavolette di bronzo, conosciute come Decreti di Nakone. In queste tavolette si fa riferimento ai Campani che costituivano la popolazione di Entella nella metà del III secolo a.C. e che erano i discendenti dei 1.200 soldati mercenari che poi si erano insediati nella città nel V secolo a.C. I caratteri usati nelle tavolette erano greci, ma la lingua parlata dal popolo era differente perché gli Elimi infatti parlavano un linguaggio tra fenicio e greco.

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