Sono state convulse queste ultime ore. La riunione a Palazzo Chigi, che si è tenuta ieri sera tra il governo e le parti sociali, ha lasciato fredda la Cgil. Il sindacato, confermando lo sciopero generale indetto per il 12 dicembre, ha stroncato le proposte del governo con le parole del segretario Guglielmo Epifani, “esposizione generica e insufficiente”. Le richieste della Cgil sono le stesse di questi ultimi giorni: sospendere la detassazione degli straordinari che, in un periodo di recessione, è considerata inutile e detassare, invece, le tredicesime con lo scopo di far ripartire i consumi.Insomma, il piano del governo non ha convinto. Il bonus per i più bisognosi, per il mese di dicembre, dovrebbe ammontare più o meno a 120 euro. Non c’è da stupirsi se le vignette e i titoli dei giornali di oggi abbiano utilizzato, più o meno tutti, la parola “mancia”, sinistro presagio del Natale che ci attende.Riusciamo a bloccare telefonicamente Agostino Megale, segretario confederale della Cgil, proprio sulla porta di “Porta a Porta”, per farci raccontare quali sono le impressioni che ha riportato dalla riunione di ieri.
Ma è proprio una mancia quella del governo? Cosa pensi dell’incontro di ieri?
“Nell’incontro di ieri sono state avanzate ipotesi inadeguate e insufficienti, rispetto a quello che secondo noi richiede la situazione. Ora non ci resta che attendere il prossimo Consiglio dei ministri per vedere come le tradurrà in risorse investite. Solo così potremo capire l’impatto che queste misure potranno avere sulle famiglie e sui consumi, l’effetto che potranno esercitare su redditi e la copertura per i lavoratori”.
E lo sciopero generale?
“Quanto allo sciopero e a questa discussione che si è concentrata sulla possibilità di farlo o di cancellarlo, beh, mi è difficile capirla. Il direttivo ha stabilito che il 12 dicembre ci sarà lo sciopero generale. Non ho difficoltà a evidenziare che se il governo accoglierà una parte importante delle nostre proposte, noi, in quanto sindacato, potremmo ritornare sulla nostra decisione. Lo sciopero per noi è un mezzo per raggiungere determinati obiettivi. Se, dunque, i risultati ci saranno, prenderemo provvedimenti adeguati, altrimenti…”.
Altrimenti, come sembra ormai certo dall’atteggiamento del governo, sarà sciopero generale. Del resto, la conferenza stampa tenuta oggi in Corso Italia da Guglielmo Epifani non sembra lasciare nessuna speranza a chi ancora pensava che il governo potesse accogliere le proposte del sindacato. Gli uffici della Cgil hanno stabilito che servono due finanziarie per un totale di 23 miliardi di euro. "Una manovra pari allo 0,7% del pil per quest'anno e allo 0,7% per l'anno prossimo", ha detto Epifani. "E' una manovra grossa ma corrisponde a ciò che Gordon Brown sta proponendo per il suo Paese. E da subito avrebbe un effetto benefico sui consumi, ridurrebbe gli effetti di abbassamento del Pil, e tra quattro anni avrebbe una sostanziale parità". Una manovra grossa. Ben diverso dai pannicelli caldi che ha messo sul tavolo il governo.
Dal sito Sinistrademocratica
mercoledì 26 novembre 2008
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