
«Roberto Saviano ha manifestato l’intenzione di abbandonare il nostro Paese – si legge nell’ordine del giorno proposto da Pruiti insieme ai gruppi di opposizione del Pd e di Rifondazione Comunista e sottoscritta on line da trecento cittadini - Sentiamo il dovere sociale, morale e politico di non lasciare solo Saviano. La lotta alla criminalità organizzata è qualcosa che riguarda tutti noi». Appena si è aperto il dibattito, però, il sindaco Loris Cereda (Pdl) ha presentato una controproposta: «Saviano è una persona di cui già parla tutto il mondo e per questo può fare a meno della cittadinanza onoraria di Buccinasco. Mi impegno personalmente a scrivergli una lettera per fargli avere la nostra solidarietà e per chiedergli di indicarci una persona tra quelle che lui ha incontrato scrivendo il libro e che tutti i giorni lavora nell’ombra contro la mafia nel Casertano. La cittadinanza onoraria la daremo a lui».
Questa proposta, però, insieme a quella, avanzata dal gruppo consigliare di Forza Italia di rinviare la discussione a un altro consiglio comunale, per valutare anche altre candidature e stendere un regolamento per l’istituzione della cittadinanza onoraria (mai concessa nella storia di Buccinasco), non è stata accettata da Pruiti, che ha chiesto la votazione. A questo punto, la maggioranza ha abbandonato l’aula.
«L’opposizione ci ha sottoposto a un ricatto – accusa Luigi Iocca, consigliere di maggioranza del Pdl – Saviano è un ottimo candidato e molti di noi erano disposti a votare a favore. Ma non a queste condizioni, che lasciano intendere: o la votate o siete mafiosi». «Si voleva dare un segnale», ribatte Pruiti. Sul suo blog oggi è comparso un post a firma di Roberto Saviano: «Ogni voce che resiste mi rende meno solo».
Giovanna Maria Fagnani
Corriere della Sera, 25 novembre 2008
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