giovedì 19 luglio 2007

Venticinque anni fa, la strage di via D'Amelio. La Sicilia e Palermo ricordano Paolo Borsellino

PALERMO - Oggi è il giorno della memoria nel ricordo di Paolo Borsellino, procuratore aggiunto a Palermo, e degli agenti della polizia di Stato che gli facevano da scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cusina, Claudio Traina e Vincenzo Limuli, massacrati nella strage di via Mariano D'Amelio il 19 luglio 1992 e di cui quest'anno ricorre il quindicesimo anniversario.
La giornata a Palermo si snoderà tra manifestazioni, spettacoli, dibattiti, messe e commemorazioni e vedrà la partecipazione del presidente del Senato Franco Marini, del leader di An Gianfranco Fini, del sindaco di Roma Walter Veltroni e del governatore della Puglia Nichi Vendola. Ma il magistrato sarà ricordato con diverse cerimonie in tutta la Sicilia e anche in altre città d'Italia.In via D'Amelio sono state deposte le corone di fiori dei rappresentanti delle istituzioni e della forze dell'ordine. Hanno deposto una corona il prefetto Giosuè Marino, il questore Giuseppe Caruso e il comandante provinciale dei carabinieri Vittorio Tomasone. In rappresentanza dell'assemblea siciliana è intervenuto il deputato Raffaele Stancanelli; per il governo regionale l'assessore ai lavori pubblici, Agata Consoli, per il Comune il vice sindaco Giampiero Cannella. Alle 9.30 è stato suonato il silenzio.Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che chiacchierano amabilmente sono raffigurati in due statue dello scultore Tommaso Domina poste stamane in via D'Amelio. Le statue sono realizzate in gesso bronzato. Paolo Borsellino è raffigurato in pantaloni e polo, mentre fuma una sigaretta e sorride all'amico Falcone, la cui statua non è ancora terminata. L'opera, nelle intenzioni dell'autore, non appena completata dovrebbe essere collocata in via Libertà. "Ho parlato di questo mio desiderio con la famiglia Borsellino - dice Domina -. Volevo che le immagini di Giovanni e Paolo non avessero un carattere istituzionale, volevo rappresentarli come persone normali tra la gente"."È quasi un miracolo che il ricordo sia ancora così vivo in un Paese che facilmente dimentica i propri morti. È importante che la memoria sia affidata ai bambini che non c'erano quando Paolo è morto". Lo ha detto Rita Borsellino, sorella di Paolo, deputato regionale dell' Unione, davanti al cippo che ricorda la strage in via D'Amelio dove centinaia di bambini delle scuole elementari e medie e scout dell'Agesci si apprestano a cominciare il gioco dell'oca della legalità nel 15/simo anniversario dell'attentato al magistrato e a cinque agenti della polizia di Stato."Se il pool antimafia si sciogliesse con la riforma della giustizia sarebbe una perdita di memoria storica e significherebbe cominciare daccapo. Forse è passato troppo - aggiunge - per riprendere una traccia che poteva essere importante ma confido nella giustizia. Ritrovando l'agenda di mio fratello si potrebbero ricostruire tante cose".Questo anniversario è segnato dalle notizie sulla continuazione dell'inchiesta nissena sui mandanti occulti della strage e dall'accorato appello del fratello di Borsellino, Salvatore, che chiede risposte alle tante domande sulla strage che presenta tuttora lati oscuri.
La Sicilia, 19/07/2007

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