martedì 17 luglio 2007

"Beppe Grillo ha ragione: via politici corrotti"

Proposta di legge per un «Parlamento pulito», «soddisfatto» il genovese. A sorpresa la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con il comico genovese: via dal Parlamento i condannati per «cattiva amministrazione»

ROMA - I politici corrotti sono ineleggibili. Chi riveste una carica pubblica e viene condannato in via definitiva per «cattiva amministrazione», non ha diritto a partecipare ad altre consultazioni elettorali. A sorpresa, la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con la proposta, che definisce «un po' forte, clamorosa», di Beppe Grillo che recentemente ha depositato alla Cassazione una richiesta di legge popolare per un «Parlamento pulito».

«DESTITUITO CHI È CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA» - Il procuratore generale della magistratura contabile Claudio De Rose, in occasione di una riflessione sui risultati raggiunti dalla Procura generale in vista del suo prossimo collocamento a riposo, si spinge ancora più in là: «Chi è condannato in via definitiva deve essere destituito dalla carica che riveste». L'ineleggibilità e la revoca del mandato dovrebbe riguardare in particolare chi si macchia di corruzione in tema di appalti o di frodi comunitarie, fenomeno questo che «non accenna a diminuire». Sulla stessa linea, il viceprocuratore generale aggiunto Mario Ristuccia: «C'è una domanda nel paese di corretto uso delle risorse pubbliche. Se c'è un amministratore che le usa in modo distorto, una sanzione accessoria di questo tipo sarebbe la garanzia di cui la Nazione avrebbe bisogno».



COMICO SODDISFATTO - Non nasconde la sua «grande soddisfazione» Beppe Grillo alla notizia che la Corte dei Conti si dice d'accordo con il contenuto della sua proposta di legge per un «Parlamento pulito», sull'ineleggibilità dei politici condannati in via definitiva per corruzione. «Sono felice - dice il comico genovese - che vi siano persone in grado di avere buon senso. Però...che strano Paese questo». Sul suo blog Grillo dà ampio spazio all'approvazione della richiesta di legge popolare per un «Parlamento pulito» da parte della Corte Conti.

Il Corriere della Sera, 17 luglio 2007


Dice Beppe Grillo: Martedì ho depositato alla Cassazione a Roma una richiesta di legge popolare per un Parlamento Pulito insieme ai (meravigliosi) ragazzi del MeetUp di Roma.
Dalla Gazzetta Ufficiale:

“Ai sensi degli articoli 7 e 48 della legge 25 maggio 1970, n.
352, si annuncia che la Cancelleria della Corte Suprema di
Cassazione, in data 10 luglio 2007 ha raccolto a verbale e dato atto
della dichiarazione resa da dieci cittadini italiani, muniti dei
prescritti certificati di iscrizione nelle liste elettorali, di voler
promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo:
"Riforma della legge elettorale della Camera e del Senato
riguardante i criteri di candidabilita' ed eleggibilita', i casi di
revoca e decadenza del mandato e le modalita' di espressione della
preferenza da parte degli elettori".

I tre punti della proposta sono:
1- NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI. No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado e in attesa di giudizio finale.
2- DUE LEGISLATURE. No ai parlamentari di professione da 20 e 30 anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.
3- ELEZIONE DIRETTA. No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.

La richiesta di legge popolare sarà accolta se vengono raggiunte almeno 50.000 firme autenticate.
L’otto settembre in tutta Italia ci sarà la raccolta di firme organizzata dai gruppi dei Meetup di tutta Italia (cerca la tua città) e dalle associazioni che vorranno aderire.
Non perdete questa occasione per ripulire il Parlamento.
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