domenica 22 luglio 2007

Cidma. Iannazzo scrive a Napolitano

In una lunga lettera, inviata a tutte le autorità dello Stato, della Regione e della Provincia, il sindaco Nino Iannazzo ha denunciato la situazione anomala in cui oggi si viene a trovare il Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e il Movimento Antimafia (Cidma). Inaugurato il 12 dicembre del 2000 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con l’obiettivo di concorrere allo studio e all’approfondimento dei fenomeni della mafia e dell’antimafia, adesso il Cidma è stato snaturato dalle sue funzioni, sostiene il sindaco di Corleone.
E cita le “anomalie” dell’ammissione nell’ultimo giorno utile della presidenza Nicolosi (28 giugno 2007) di ben 7 associazioni, che, statuto alla mano, poco hanno a che fare con la lotta alla mafia: le associazioni culturali “Per Corleone” e “Vivi Corleone”, la delegazione di Corleone dei Rangers d’Italia, l’INFAP – Istituto Nazionale Formazione e Addestramento Professionale -, la FNA – Federazione Nazionale Agricoltura -, la Fe.Na.L.Tu.S./FNA – Federazione Nazionale lavoratori del Turismo e Servizi – e il CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa.
«Purtroppo, si è dovuto constatare – scrive Iannazzo – la strana coincidenza che molti rappresentanti dei nuovi soci del Centro erano stati candidati alle scorse elezioni comunali con l’ex sindaco di Corleone (e precisamente i signori Maria Antonina Gennaro, Luca Gazzarra, Giuseppino Scianni e Salvatore Schillaci)…». Non solo, ma l’Associazione “Per Corleone” – aggiunge Iannazzo - «ha dato vita , durante le scorse elezioni, ad una lista civica a supporto dell’ex sindaco Nicolò Nicolosi».
Tra le altre anomalie, Iannazzo cita anche il fatto che l’assemblea del Cidma non ha tenuto in nessuna considerazione un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Corleone, dove si chiedeva che il comune avesse 4 rappresentanti nel direttivo e che la presidenza fosse attribuita al sindaco pro-tempore.
L’Assemblea del Cidma, quindi, lo scorso 5 luglio, col voto contrario del comune di Corleone e dell’associazione San Leoluca, ha approvato «le modifiche statutarie proposte dal dottor Nicolò Nicolosi che, senza soluzione di continuità, si è autocandidato alla presidenza del Cidma, ottenendo il voto “scontato” di tutti i soci presenti…». «L’attuale situazione – sottolinea Iannazzo - ha ingenerato una sostanziale paralisi del Cidma esponendolo, al contempo, al rischio di una gestione estranea ai principi di buona amministrazione cui è invece obbligato l’ente pubblico». Poi la stoccata finale: «Assegnare, al di là del dato contingente, la gestione del Centro a soggetti non istituzionali rappresentanti di associazioni private, il cui controllo risulta essere difficile, rende possibile il futuro rischio di infiltrazioni mafiose in seno agli enti partecipanti al Cidma, connesso proprio allo scarso controllo esercitatile sulla loro composizione sociale, come purtroppo, fatti già noti di cronaca ed indagini giudiziarie hanno dimostrato possibile in altre situazioni verificatesi in Sicilia nel recente passato: vedasi, ad esempio, la vicenda del Centro Paolo Borsellino di Palermo già aderente del Cidma». Come dire, che adesso il Centro di Corleone è esposto alle infiltrazioni mafiose!
Nell’annunciare che il comune ha conferito incarico ad un legale per impugnare la modifica statutaria del Cidma, Iannazzo conclude così la lunga lettera: «Stravolgere o modificare con passaggi forzati un cammino di legalità intrapreso da tutti noi cittadini corleonesi agli occhi di chi ci osserva sia dal punto di vista mediatico che sociale, diviene per noi tutti un atto inaccettabile. )…) Il Cidma non deve essere una segreteria politica ma il luogo dove si studiano scientificamente, e non in maniera improvvisata, le mafie e i mezzi per combatterle. Oggi più che mai chiediamo allo Stato di ripristinare le normali condizioni di vita del Centro internazionale di Documentazione sulle Mafie e sul Movimento Antimafia».
22 luglio 2007

5 commenti:

Arcangelo Ruffino ha detto...

L'Associazione Culturale "per Corleone" ha come scopo la diffusione, l'apprezzamento e approfondimento dei valori di libertà della persona , comuni a laici e cattolici, il riconoscimento delle istituzioni liberali e democratiche, i valori del mercato e della solidarietà e di contribuire alla individuazione ed alla attuazione di iniziative utili alla crescita sociale ed economica del territorio corleonese e alla difesa della qualità della vita e dei diritti fondamentali della salute e del lavoro.
Detti principi sono alla base per una cresita sociale lontana da condizionamenti mafiosi e servono soprattutto ai giovani a cui bisogna far comprendere che i valori di libertà e il riconoscimento delle istituzioni sono le "fondazioni" su cui costruire un futuro fatto di legalità e lontano da logiche di clientelismo e di concussione.
L'unione di più forze , che pur con mezzi diversi, perseguono lo stesso fine non può che contribuire al raggiungimento di uno scopo comune che oggi più che mai deve essere quello di far comprendere a tutti che le strade del male e della sopraffazione del prossimo non conducono da nessuna parte.

Unknown ha detto...

Direttore Buon Giorno, le scrivo per congratularmi per quanto ha detto ieri sera durante la manifestazione sui campi di lavoro nei terreni confiscati alla mafia , ma anche per dire che ieri sera quello che mi ha colpito di più è stata l'assenza dei giovani corleonesi che pur passeggiando numerosi tra i viali del vostro giardino pubblico poco si sono interessati a quanto si stava svolgendo a pochi metri da loro.
Anche l'assenza dell'amministrazione comunale si è percepita, alcuni assessori pur essendo all'interno del giardino non hanno ritenuto opportuno avvicinarsi se non per dare un saluto.... ciò fa male all'immagine del paese ma sicuramente non fa venire meno l'entusiamo di chi come noi contribuisce fattivamente a valorizzare le opportunità che Corleone offre per la lotta alla mafia.
Leggere che il Sindaco ha scritto alle istituzioni per far conoscere la situazione del CIDMA e non vederlo in una occasione pubblica che parla di mafia mi ha lasciata perplessa tanto da condividere pienamente quanto da Lei scritto in merito alle oche del campidoglio, ED A DUBITARE DELLE VERE INTENZIONI DI MOLTI GIOVANI CHE si sono candidati nelle recenti elezioni comunali.

DINO PATERNOSTRO ha detto...

Non metto in dubbio che l'Associazione "Per Corleone" nello statuto ha tutte le finalità trascritte da Arcangelo Ruffino. Se questa associazione fosse socia del Cidma insieme ad altre associazioni più specificatamente impegnate sul terreno della lotta alla mafia (Libera, Centro Impastato, etc.), probabilmente non desterebbe stupore. Invece, quelle non ci sono più (perchè estromesse nel 2004) e "Per Corleone" c'è...

Alla lettrice vorrei dire che, purtroppo, mettiamo nel conto che tanta gente di Corleone (giovane e meno giovane) sta un po' ai margini di certe iniziative. Bisogna fare sempre di più per coinvolgerla. Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ieri sera, alla manifestazione un po' di gente (molti giovani) c'era. Il messaggio è stato chiaro. Dobbiamo solo avere la perseveranza e continuare.
Che dire degli amministratori? Forse non possono esporsi troppo...
Dino Paternostro

alice ha detto...

Domanda la Direttore:
Cosa sarebbe accaduto se il comportamento adottato dal Presidente del Cidma (dott. Nicolosi, ex sindaco di Corleone) fosse stato adottato dal Sindaco Iannazzo (esponente di A.N.)?

Sicuramente si sarebbe gridato allo scandalo.

DINO PATERNOSTRO ha detto...

Cara "Alice", lei sa benissimo che io ho sostenuto l'opportunità che presidente del Cidma fosse il sindaco pro-tempore del comune di Corleone. Mi sono battuto per fare passare questa impostazione in consiglio comunale. E, alla fine, è passata col voto favorevole di tutti i consiglieri. Non mi pare di avere mai scritto che Nicolosi ha fatto bene a comportarsi così come si è comportato. Anzi. Continuando così, credo che non resterà altra soluzione ragionevole che sciogliere il Cidma.
Dino Paternostro