giovedì 23 agosto 2007

Corleone, campo di lavoro. I pomodori di Malvello, il vigneto di Pietralunga...

La mattina comincia con una carica in più perché sono arrivati insieme a noi gli scout Agesci Pistoia 4. Il tempo di prepararci e subito tre gruppi partono alla volta del campo di Pietralunga per la raccolta dei pomodori, mentre il quarto verso il campo di Malvello per la preparazione del terreno e la pulitura delle erbacce con le zappe. Il lavoro nel campo di Pietralunga comincia: il sole di Sicilia già batte forte sulle nostre schiene, ma c’è entusiasmo per quello che stiamo facendo e la fatica non ci distrae.
Prima di pranzo ci spostiamo di fronte al vigneto poco distante dal campo dei pomodori: lì,Salvatore e Maurizio ci ricordano del grave atto intimidatorio che poco tempo fa lo ha colpito, quando 700 delle 1000 gemme presenti sono state recise, eliminando così la possibilità per i ragazzi della cooperativa di portare a termine la vendemmia prevista per il prossimo anno. Salvatore ci fa chiaramente capire il messaggio nascosto dietro questo gesto forte: la volontà della mafia di non farli crescere. E questo momento diventa una prima occasione per raccogliere i semi per una più ampia riflessione, e per cominciare a porci delle domande. Ci scattiamo una foto proprio davanti al vigneto, come per lasciare un segno del nostro passaggio e della solidarietà che cerchiamo di trasmettere ogni giorno del nostro campo ai ragazzi delle cooperative.
Raggiungiamo l’altro gruppo a Malvello per pranzare tutti insieme; poco dopo vediamo arrivare un uomo importante dell’antimafia politica e sociale: Pippo Cipriani, ex sindaco di Corleone, insieme a due carabinieri della scorta e a suo figlio, un bambino di quattro o cinque anni, vivace e simpatico. E’ emozionante averlo con noi: sappiamo di trovarci di fronte a una persona che ha fatto scelte coraggiose, ma che allo stesso tempo si presenta con una semplicità quasi spiazzante. Più tardi prende la parola: scopriamo così che gli ex proprietari del terreno su cui ci troviamo erano i nipoti di Totò Riina, e che veniva coltivato direttamente da loro. Da questo capiamo quanto possa essere “oltraggioso” per loro il nostro lavoro su questo terreno: è una piccola vittoria, è una testimonianza di un piccolo-grande cambiamento.
Nei prossimi giorni visiteremo un altro bene confiscato: l’ex villa di Riina a Corleone, che tra poco diventerà la nuova sede della Guardia di Finanza. E’ stato proprio Pippo Cipriani, durante la sua amministrazione, ad ottenere l’affidamento di questo bene e a permettervi il trasferimento della scuola di agraria al suo interno.
Al nostro ritorno in paese siamo andati alla Camera del Lavoro dove ci siamo collegati con la webcam e abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze, ente che da sempre sostiene e segue questo progetto. Lui ci ha detto, tra le altre cose, che il lavoro non finirà l’ultimo giorno del campo a Corleone ma dovrà continuare in Toscana, nelle nostre scuole, nelle università, nei posti di lavoro e tra gli amici, per raccontare quello che abbiamo fatto, visto e provato.
Dopo la cena a base di frittata abbiamo fatto una passeggiata in villa per “frescheggiare” un po’ insieme ai corleonesi tutti in giro, vecchi e giovani, visto il caldo impressionante che fa in questi giorni in Sicilia a causa del vento scirocco che soffia imperterrito giorno e notte.
I ragazzi del campo
Corleone, 22 agosto 2007

Nessun commento: