sabato 18 agosto 2007

Castelvetrano (Tp), raid incendiario nella "Casa dei giovani", che sorge su un terreno confiscato alla mafia

TRAPANI - Attentato incendiario ai danni della "Casa dei giovani" di padre Salvatore Lo Bue, la comunità per il recupero dei tossicodipendenti che sorge su un appezzamento di terra confiscato alla mafia, in contrada Zangara, a Castelvetrano. Qualcuno ha appiccato un rogo che ha distrutto dieci alberi di frutta, un carrello elevatore ed una pedana in legno utilizzata per incontri pubblici. Le fiamme non hanno raggiunto il magazzino, dove viene conservato l'olio di "Libera" prodotto dai ragazzi della comunità. Sull'attentato, il secondo in una settimana, indagano i carabinieri.Un altro sconcertante episodio si è verificato a Campobello di Mazara, dove ignoti piromani hanno preso di mira un terreno agricolo gestito dalla "Fondazione Onlus San Vito" di don Francesco Fiorino in un'area confiscata al boss Nunzio Spezia. Il rogo ha distrutto 49 ulivi e 110 alberi di agrumi. Lo rende noto il sindaco Ciro Caravà, secondo il quale "l'attentato è un atto vile che va condannato. A don Francesco Fiorino - aggiunge Caravà - va tutta la nostra solidarietà. A lui siamo vicini come Amministrazione e lo invitiamo ad andare avanti nella sua azione sociale, di recupero dei beni confiscati che così tornano in produzione legalmente".Per il vice presidente dell'Antimafia Beppe Lumia, gli attentati alle comunità gestite da padre Fiorino e padre Lo Bue sono "fatti gravissimi: guai a sottovalutarli, adesso come Stato dobbiamo dimostrare di essere più forti della mafia che intimidisce. Gli autori di questi vili atti vanno colpiti con rigore e severità, mentre le attività condotte da padre Lo Bue e padre Fiorino vanno sostenute con più mezzi e più risorse di quanti fatto finora".
La Sicilia, 17/08/2007

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