giovedì 8 novembre 2007
Dalla Sicilia. Album di famiglia (mafiosa)
PALERMO - Un album con una trentina di fotografie a colori con le immagini di Salvatore e Sandro Lo Piccolo ritratti con l'intera famiglia sullo sfondo di un giardino fiorito, è stato sequestrato dagli inquirenti durante il blitz che lunedì scorso ha portato all'arresto dei boss di San Lorenzo in una villetta di Giardinello (Palermo). Le immagini, a quanto pare, risalirebbero a non più di 2 anni fa.Si tratta degli scatti di un intero rullino, foto molto simili tra loro, dove compaiono sempre le stesse persone. Il capofamiglia Salvatore Lo Piccolo, all'epoca ritenuto tra i più pericolosi latitanti di mafia, posa sorridente, in abiti estivi, accanto alla moglie Rosalia Di Trapani, al figlio Sandro, anche lui in quel momento latitante, al figlio minore Claudio, alla di lui consorte Maria Grazia Di Maggio e a una bambina di pochi anni, figlia di Claudio, l'unica nipote del boss. Proprio in base all'età di questa bimba, che oggi ha circa quattro anni, gli investigatori sono riusciti a datare le fotografie, scoprendo che durante la latitanza i Lo Piccolo, padre e figlio, incontravano regolarmente la famiglia, partecipando a pranzi e gite, al sicuro in qualche villetta della provincia palermitana, opportunamente "bonificata" dai guardaspalle dei capimafia.Intanto sono ancora in corso le ricerche del covo dove avrebbero alloggiato i due boss. Sono condotte dagli investigatori della squadra mobile di Palermo nella zona tra Giardinello e Partinico, dove lunedì mattina i due sono stati arrestati insieme ad altri due boss latitanti, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi.La villetta dove è avvenuto il blitz, di proprietà dell'allevatore Filippo Piffero, sarebbe stata utilizzata solo per il summit, mentre in un'altra villa, individuata dalla polizia a circa 200 metri di distanza, padre e figlio avrebbero solo trascorso la notte, in vista dell'incontro fissato per il giorno successivo.Gli investigatori stanno setacciando la zona, perché sono convinti che il rifugio dei Lo Piccolo non dovrebbe essere molto lontano. In particolare viene utilizzato un telecomando, sequestrato al boss, che potrebbe aprire un cancello automatico. La Sicilia, 08/11/2007
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