mercoledì 4 giugno 2008

Usa, Obama ottiene nomination e mira a unificare partito

WASHINGTON (Reuters) - Dopo aver conquistato oggi la nomination alla presidenza per il Partito democratico, emergendo dal quasi anonimato politico per diventare il primo afro-americano in corsa per la Casa Bianca, ora Barack Obama deve unire un partito diviso per affrontare cinque mesi di battaglia elettorale contro il candidato repubblicano John McCain.
Obama, senatore dell'Illinois, può attualmente contare sui 2.118 voti di cui aveva bisogno per raggiungere la nomination alla convention dei democratici che si terrà in agosto, dopo la lunga battaglia che lo ha visto opporsi a Hillary Clinton. La senatrice di New York, ex first lady quando alla Casa Bianca c'era il marito Bill Clinton, non ha concesso ufficialmente la vittoria a Obama e ha detto che si consulterà con i leader del partito e coi suoi sostenitori per decidere le prossime mosse. Mancano ancora più di due mesi alla nomina ufficiale di Obama, ma oggi sono arrivate le congratulazioni del presidente uscente George W. Bush. "Il presidente Bush si congratula con il senatore Obama per aver conquistato la nomination del partito democratico alle elezioni presidenziali 2008", ha detto la portavoce della Casa Bianca Dana Perino ai giornalisti. Clinton ha detto ai parlamentari di New York di essere aperta alla possibilità di candidarsi come vice presidente di Obama, e i suoi sostenitori stanno intensificando le pressioni sul senatore nero affinché accetti l'accordo.
Il senatore dell'Illinois ha cercato di normalizzare i rapporti con la sua rivale, definendola una "candidata straordinaria e una straordinaria amministratrice pubblica" durante un discorso pronunciato davanti a un gruppo pro-Israele. Nel suo intervento, Obama ha anche riaffermato il suo supporto per Israele e ha detto di essere pronto a fare "tutto ciò che è in mio potere per impedire che l'Iran ottenga un'arma nucleare. A partire da una forte azione diplomatica ispirata a sani principi e priva di preconcetti". La vittoria di Obama, figlio di padre keniano e di madre bianca del Kansas, è una pietra miliare nella storia degli Usa, e arriva 45 anni dopo l'epoca del movimento per i diritti civili e la lotta contro la segregazione. La nomination fa seguito anche a una delle più intense e lunghe battaglie politiche della recente storia americana. Clinton, che sarebbe stata la prima candidata donna alla presidenza Usa, ha comunque raccolto oltre 1.900 delegati. Obama ha proclamato la vittoria dopo che più di 70 super-delegati hanno annunciato ieri il loro sostegno, portando così il totale dei voti alla convention a 2.156, secondo il conteggio effettuato da Msnbc. Ieri si è anche conclusa la campagna delle primarie, con Obama vincitore in Montana e Clinton che è arrivata prima in South Dakota. "Sono impegnata a unire il nostro partito per andare avanti più forti e più pronti che mai a tornare alla Casa Bianca a novembre", ha detto Clinton ai suoi sostenitori, parlando a New York, pur senza concedere pubbliche aperture a Obama. I due dovrebbero incontrarsi presto per discutere della campagna elettorale e del ruolo di Clinton, ma al momento non è stata fissata alcuna data.
(Agenzia Reuters, 4.6.08)

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