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Puntuale la smentita da parte della Provincia su quanto da noi pubblicato l’altroregola. Ma se il sistema consente questi paradossi, significa che c’è qualcosa che non funziona. Non bisogna scomodare esperti o studiosi per scoprire dove allignano gli sperperi della politica. Sempre in riferimento all’articolo dell’altro ieri, dai massimi esponenti politici ancora in carica alla Provincia ciè stato precisato, ma in maniera molto vaga, che altre delibere sono state approvate nel 2008 dal consiglio provinciale. Restiamo in attesa che ci venga fornito l’elenco dettagliato per potere meglio valutare qual è il rapporto tra numero di sedute effettuate e provvedimenti adottati, al netto però di atti ispettivi, di mozioni ed ordini del giorno. Questi ultimi sì, sappiamo che l’assemblea di Palazzo Belvedere è abituata ad adottarne in notevole quantità.
A questo punto, dal momento che proprio in campagna elettorale, è più aperto che mai il dibattito sull’utilità dell’ente, sarebbe interessante che gli attuali vertici di Palazzo Comitini fornissero, per un elementare principio di trasparenza, sia l’elenco delle sedute effettuate durante questi cinque anni di consiliatura che tutti i provvedimenti adottati. Non solo. Ancora più interessante sarebbe rendere di dominio pubblico la paludosa attività delle sei commissioni consiliari, di cui una speciale che si occupa proprio di "trasparenza", le cui sedute prevedono anch’esse un gettone di presenza. In campagna elettorale, è più aperto che mai il dibattito sull’utilità dell’Ente. Sarebbe interessante conoscere l’elenco delle sedute e i provvedimenti adottati negli ultimi cinque anni. Numero di sedute, appunto,pareri espressi su atti deliberativi e iniziative concrete portate avanti. Nulla abbiamo trovato di tutto questo nel bel sito della Provincia, che invece ospita in grande evidenza la storia dettagliata della vita dell’onorevole Francesco Musotto che, se la memoria non ci tradisce, da diversi mesi ormai non è più presidente della Provincia, essendosi dimesso in anticipo rispetto alla scadenza del mandato per candidarsi all’Ars, dove oggi siede.
Fossimo al posto dei due candidati il lizza per la conquista della presidenza della Provincia, Giovanni Avanti dell’Udc e Franco Piro del Pd, assieme al programma che propagandano in queste giornate di campagna elettorale per l’immancabile rilancio dell’ente, ci preoccuperemmo di approfondire tutti questi precedenti per spiegare all’opinione pubblica, con riferimenti concreti, il ruolo che ha svolto nella realtà del territorio il consiglio provinciale. Non è proprio Piro che dice di voler creare una Provincia utile alla gente? Si sa però - e non siamo certo noi a scoprirlo - che non si costruisce futuro senza conoscere il passato. O no?
da La Sicilia
FOTO. Dall'alto: Palazzo Comitini, sede della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, candidato del centrodestra alla presidenza, Franco Piro, candidato del centrosinistra.
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