venerdì 20 giugno 2008

I siciliani rivogliono le case chiuse

Sondaggio Demopolis: alla faccia degli stereotipi, oltre la metà degli intervistati rivela grande apertura e si dichiara favorevole alla prostituzione legalizzata.
Siciliani favorevoli alla riapertura delle "case chiuse": oltre la metà degli intervistati si dichiara d'accordo alla riapertura delle cosiddette case di tolleranza, mandando in soffitta la Legge Merlin e un antico tabù. Sono questi i risultati di un sondaggio sondaggio online, riservato agli utenti del nostro sito, realizzato dall'Istituto di ricerche Demopolis su un campione di 506 intervistati.Il sondaggio rivela molta apertura, da parte dei siciliani, e maggiore consapevolezza rispetto al tema della prostituzione. Per il 71% degli internauti siciliani, la legge Merlin, che ha sigillato le case chiuse e negato una regolamentazione del fenomeno, viene considerata anacronistica e produttrice di molti effetti negativi.Le conseguenze sfavorevoli prodotte nel tempo, secondo il campione che ha partecipato al sondaggio, sono per lo più riconducibili al fatto che la prostituzione è diventata un business illegale e ha arricchito la malavita (lo sostiene il 75%) e che la presenza di lucciole in strada ha acuito i problemi di ordine pubblico nelle maggiori città italiane (26%).Negli ultimi mesi, fra l'altro, è stata discussa la revisione della Legge Merlin, e talune forze politiche hanno sostenuto l'opportunità di sottoporre la prostituzione a qualche forma di regolamentazione da parte dello Stato che potrebbe tassarla come qualsiasi altra attività legale. Su questo argomento, gli intervistati, senza distinzione di genere o di età, si sono mostrati molto favorevoli (78%).Tra le misure prese in considerazione per contrastare il fenomeno ed eliminare la presenza di prostitute e clienti nelle strade cittadine, l'apertura delle case di tolleranza trova d'accordo il 52% degli intervistati. Meno successo, invece, riscuotono le altre proposte, come utilizzare locali specifici e night club (21%) o allestire appositi quartieri a luci rosse (18%). Pochi gli intervistati che ritengono giusto lasciare la situazione immutata mantenendo la prostituzione un reato (9%).
20/06/2008

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