Il centrodestra (Pdl-Mpa-Udc) è in testa nelle elezioni provinciali siciliane: stando ai primi dati, il centrodestra conquisterebbe tutte le 8 province dove si votava: Catania, Siracusa, Palermo, Enna, Trapani, Caltanissetta, Messina, Agrigento. Il centrodestra espugnerebbe anche le ultime roccaforti del centrosinistra a Enna, Siracusa e Caltanissetta.
ROMA - In Sicilia perde seccamente la politica che registra un'ulteriore fuga dalle urne con un'affluenza intorno al 50 per cento, quasi il dieci per cento in meno rispetto a due mesi fa. E perde nettamente il centrosinistra che molto probabilmente consegnerà al Pdl anche Enna e Caltanisetta, le uniche due province presidio del Pd. Non che il partito di Veltroni e quelli dell'area radicale nutrissero qualche speranza su questa tornata elettorale - rinnovo di otto province e 147 comuni siciliani - ad appena due mesi dal voto politico. Anzi, tutti gli analisti avevano immaginato che ieri e oggi i quattro milioni di siciliani chiamati alle urne avrebbero completato l'opera iniziata il 14 aprile. E così in effetti è stato. Leggendo i dati di una ancora limitata percentuale di sezioni scrutinate la vittoria del Pdl è schiacciante.
Enna e Caltanissetta al Pdl. Significative sono soprattutto le due provincie finora in mano al centrosinistra. A Caltanissetta (65 sezioni scrutinate su 290) il candidato del centrodestra Giuseppe Federico (Pdl-Udc-Mpa-La Destra-Dc-Pli-Sicilia forte e libera) è al 64,47% dei voti mentre Salvatore Messana (Pd-Idv-Insieme per
La valanga azzurra avvolge anche Enna, la seconda provincia siciliana che era in mano al centrosinistra. Il candidato del Pd Antonio Muratore (con Idv e Ps) sembra fermo al 36.85%, distaccato di oltre venti lunghezze da Giuseppe Monaco (Pdl/Udc/Mpa/
Percentuali bulgare in tutte le altre province. Una volta il termine "percentuali bulgare" era riservato al Pci nelle regioni in cui la sinistra lasciava solo poveri resti alle altre forze politiche. In Sicilia - del resto non da oggi - le percentuali bulgare sono appannaggio del centrodestra. Nelle otto province chiamate al voto i dati finora disponibili - tra il 5 e il 10 per cento - bloccano il Pd a percentuali che quasi superano il venti per cento. A Palermo, ad esempio, Francesco Piro (Pd-Idv-Rc-Uniti per la sicilia) è fermo al 21,73 per cento e Giovanni Avanti (Pdl più una sfilza di sigle locali) è al 78,27 per cento.
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