venerdì 13 giugno 2008

BRUXELLES NEL CUORE. E NELLA STORIA

di Nando dalla Chiesa

Bellissimo, giuro che è stato bellissimo vivere in diretta i giorni di Bruxelles: la nascita di Flare nel parlamento europeo, le centinaia di ragazzi e ragazze che parlano di traffico di minori, di droga, di mafia, di diritti umani e al tempo stesso rovesciano la loro gioia contagiosa sugli adulti che gli stanno intorno. E’ inutile che vi dica in questo post quel che ho provato; tra qualche ora lo leggerete qui accanto visto che non ho resistito alla tentazione di raccontarlo ai lettori dell’Unità. Ma vi assicuro che in quarant’anni di impegno politico non ho mai visto una cosa del genere. Forse una combinazione gioia-impegno di livello simile l’ho vissuta in una lontana estate solo a Prizzi, cuore della Sicilia, occasione di una scuola di formazione della Rete. Credo di avere ancora le foto delle danze sotto le stelle scattate alle due di notte dopo una giornata zeppa di confronti e relazioni. E aggiungo che io, nemico giurato del fantozziano “trenino”, mi sono intenerito nel vedere i ragazzi di Bruxelles (che vuol dire: provenienti da trenta paesi europei) praticarlo su
uno stupendo campo di calcio trasformato inopinatamente in pista da ballo. Logisticamente è stato meglio di Follonica. Almeno, stavolta, nessuno mi aveva abbagliato con scenari di favola. Spartani e basta, e lo si sapeva prima; anche se quell’acqua calda colore del caffè era meglio se non scendeva dal rubinetto per più di quindici minuti di fila. In ogni caso si è riso davvero tanto. Tanto che, tra l’ironia sulle nostre follie e sulle nostre manie, e la constatazione divertita delle bizzarrie mentali degli antimafiosi, si è fatto strada con sempre più forza la legge di dalla
Chiesa: l’antimafia si fa con quello che c’è.
Infine: grazie agli europarlamentari italiani che hanno consentito con il loro aiuto finanziario che un’impresa così fantastica prendesse il via da Bruxelles. Grazie dunque a Vittorio Agnoletto (che lì qualcuno voleva “degradare” a biologo e ora il mio computer a Agnolotto) e poi a Monica
Frassoni, dall’inglese scalpitante e dalle fogge eretiche. E agli altri presenti: Luisa Morgantini (una scoperta, stette a Palermo tutta l’estate del ’92 con le “donne del digiuno”), Chiesa, Musacchio, Patrizia Toia, Catania, Susta e Prodi (Vittorio), scusandomi per le dimenticanze. Mi
dispiace, mi dispiace davvero per chi non c’era. Ma sono certo che da qualche parte si troverà il filmato. Perché a Bruxelles, seppiatelo, è nato un pezzo di storia.
www.nandodallachiesa.it

in Wednesday 11 June 2008

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