lunedì 18 febbraio 2008

Veltroni: "Ricchezza e felicità". Prodi: "Farò politica con voi e per il Pd"

Il segretario spiega il programma del Partito democratico ai 2.800 delegati dell'Assemblea costituente. Un discorso di un'ora e mezza. Dodici punti per voltare pagina. Veltroni: "Ricchezza e felicità". Prodi: "Farò politica con voi e per il Pd". Il lungo applauso al premier. Finocchiaro si candida in Sicilia: "Tocca a una donna, ci provo, si può fare"

di CLAUDIA FUSANI

ROMA - Crescita e aumento della ricchezza nazionale. Quattro "pilastri" di politica estera, dal ruolo dell'Italia "per il processo di massima integrazione politica dell'Europa" fino "al rafforzamento dell'amicizia e della collaborazione con gli Stati Uniti d'Europa". Più donne nel mondo del lavoro "perché se una giovane mamma desidera dedicare alcuni anni alla cura dei suoi bambini per poi rimcominciare a lavorare, in Italia praticamente non può". Sei parole d'ordine, tre precedute dalla parola "meno": "Meno veti, meno burocrazia, meno conservatorismi"; tre dalla parola "più": "Più crescita, più uguaglianza, più libertà".
Walter Veltroni parla per un'ora e mezzo, ha preparato un discorso lungo 45 pagine ma alla fine saranno molte di più perché il segretario allunga, aggiunge, va a braccio, arricchisce. Si ferma solo un attimo, tra un applauso e l'altro, per un veloce bicchiere d'acqua. Parla ma non legge perché guarda sempre davanti a sé, ai 2800 delegati dell'Assemblea nazionale del Pd arrivati da tutta Italia nel padiglione 4 della Fiera di Roma. E' la seconda volta che si vedono e si incontrano, il partito nuovo e fluido. La prima volta, era ottobre, c'era ancora il governo Prodi e il partito era tutto da fare, sembrava ci fosse tempo davanti. Oggi ci sono le elezioni, una sfida difficile, in salita e non c'è tempo da perdere. Allora era un'assemblea allegra, entusiasta, vivace. Oggi è più seria, grintosa, preoccupata. "Si può fare" è scritto sui cartelli che qualche delegato tiene tra le mani. Ci stanno provando. Sembrano motivati. E concentrati. L'allenamento è stato breve ed è già finito. Ora comincia la partita.


Veltroni prende la parola dopo il presidente Romano Prodi che quando dice "continuerò a fare politica col Pd e con voi" strappa un lungo applauso con standing ovation. E dopo Anna Finocchiaro che annuncia la sua candidatura in Sicilia, "una terra disastrata e piena di ferite, tocca a una donna prendersene cura, io ci provo, sono convinta che si può fare". Standing ovation anche per lei, per la coraggiosa e agguerrita capogruppo dell'Ulivo al Senato. Il segretario - alle sue spalle l'architetto Malfatti ha ricreato la scenografia-giardino con prato vero e parquet e citazioni hi-tech in metallo, alluminio e schermi giganti - parte con le parole di Giusy, 18 anni, la figlia del maresciallo Giovanni Pezzullo ucciso in Afghanistan cinque giorni fa. "Papà era in Afghanistan per portare la pace e non è la prima volta che andava all'estero: tutti i giorni ci mandava le foto di quello che faceva con i bambini nelle scuole che ricostruivano... Credeva fino in fondo al suo lavoro mettendo al servizio dello Stato e della patria la sua vita". Ci sono spesso lettere all'inizio e alla fine degli interventi di Veltroni, le voci degli altri che arrivano fin dove non credevano di poter mai arrivare. Il cuore dell'intervento sono "i dodici grandi obiettivi, le dodici proposte innovative che possono cambiare l'Italia". Un mix tra economia e ambiente, distribuzione di risorse e più ricchezza. "Dobbiamo ricercare la felicità" dice Veltroni.

"Modernizzare l'Italia". E' la prima parola d'ordine. Per realizzarla le priorità sono almeno due: le infrastrutture, valorizzare il trasporto ferroviario che non è solo alta velocità ma "aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie nel trasporto regionale"; e la qualità ambientale. "Produrre il 20 per cento di energia con i lsole e con il vento - spiega Veltroni - significa risparmiare miliardi di euro sulle importazioni di petrolio; migliorare l'efficienza energetica significa più competitività per le imprese e risparmio per le famiglie".

"Far crescere il Mezzogiorno". Basta con la dispersione di risorse e di fondi in decine e decine di programmi che poi non si sa più che fine fanno. "Occorre procedere a una loro drastica revisione e all'accentramento delle risorse su pochi, quantificabili e qualificabili obiettivi" dice Veltroni. La priorità, ancora una volta, sono le infrastrutture: "Entro il 2013 occorre portare il sistema dei trasporti a livello europeo".

Stop alla spesa pubblica. E' il terzo grande obiettivo di innovazione. Il governo Prodi, che pure si era trovato tra minori entrate e maggiori uscite 3 punti e mezzo di pil da finanziarie, "per la prima volta in dieci anni era riuscito a mettere sotto controllo la spesa corrente primaria passata dal 39,9 del 2005 al 39,3 del 2007". Si può fare, dunque, di "spendere meno e spendere meglio". Veltroni promette "risparmi sugli acquisti di beni e servizi ricorrendo a grandi piattaforme di acquisto". Sarà aumentata l'efficienza del lavoro pubblico "collegando l'effettiva produttività alla dinamica delle retribuzioni" e "valutando il raggiungimento degli obiettivi". I cittadini dovranno avere la possibilità di "giudicare i servizi ricevuti". E basta con le sovrapposizioni di uffici, si invece "all'accorpamento in un'unica sede provinciale di tutti gli uffici periferici dello Stato".

Ridurre le tasse. Veltroni strappa applausi quando illustra la ricetta per fermare la spesa pubblica. Ma soprattutto la platea si spella le mani quando indica il quarto obiettivo: "Ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, indipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo". Parole magiche: "Quello che non è mai stato fatto e che oggi è possibile fare". Il piano ruota intorno a un principio cardine: incremento della detrazione Irpef a favore dei lavoratori dipendenti. Da qui passa l'aumento di salari e stipendi. E' una manovra "in più fasi che parte dai redditi medio-bassi".

Il lavoro delle donne. Bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile sono "le tre grandi patologie che affliggono il modello sociale italiano". E', dice Veltroni, "un cricolo vizioso che blocca la crescita economica, demografica e civile dell'Italia". La ricetta per rovesciare questo circolo vizioso passa da incentivi fiscali per il lavoro delle donne a quelli per promuovere i servizi sociali utili a "conciliare lavoro e maternità". E poi orari flessibili e lunghi negli asili, nelle scuole materne e negli ufifci pubblici. Il segretario fa un esempio: "Gli asili dovranno chiudere una sola settimana a Ferragosto". E sia chiaro, aggiunge Veltroni, "la 194 è una buona legge ma è una legge che va difesa ed è un tema che va tenuto fuori dalla campagna elettorale". Il partito Democratico si "riprende" con chiarezza e lealtà, senza speculazioni, un tema che in queste ore e in questi gionri ha rischiato di perdere.

Più case in affitto. E' il sesto obiettivo del piano di innovazione ed è definito da numeri precisi: 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi tra i 300 e i 500 euro grazie a un progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico. E poi poter detrarre fino a 250 euro di affitto ogni mese.

Più bambini e più nascite. Invertire il trend demografico è il settimo grande obiettivo del programma. Con alcuni punti cardine: la dote di 2.500 euro ogni anno sul primo figlio, dote che aumenta col numero dei figli ; l'asilo nido deve diventare un servizio universale "disponibile per chiunque ne abbia bisogno". Il piano prevede il raddoppio dei posti in cinque anni in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini. E quando si parla di bambini Veltroni impegna il programma del suo governo contro la pedofilia, "il più orrendo dei crimini, equiparabile ad un delitto perché è la vita di u npiccolo innocente che si spezza".

Cento campus. Scuola, università e ricerca sono i destinatari dell'ottavo obiettivo. Si parla di scuole aperte nel pomeriggio, di attezzature didattiche di qualità, di strumenti tecnologici e di impianti sportivi. Cento campus, scolastici e universitari, pronti entro il 2010.

Morti bianche. Sicurezza sul lavoro e lotta alla precarietà sono il nono "grande obiettivo". Incidenti sul lavoro e precari: Veltroni li mette insieme, quasi a volerli mettere anche in relazione. Propone di creare un'Agenzia nazionale per la sicurezza sul lavoro "il luogo di indirizzo e coordinamento per l'attività ispettiva, preventiva e repressiva". E il compenso minimo legale, mille euro al mese. La logica è quella di "far costare di più i lavori atipici e favorire un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito".

Una tivù di qualità. Sicurezza dei cittadini (utilizzando anche le grandi tecnologie per un maggiore e più capillare controllo del territorio), giustizia più veloce e processo, sia civile che penale, in tempi certi ( intercettazioni sì ma divieto assoluto di pubblicazione fino al termine dell'udienza preliminare) sono il decimo e l'undicesimo obiettivo. All'ultimo posto, Veltroni ci mette "una tivù di qualità" e "più libera". "Più libertà - spiega - significa superamento del duopolio grazie anche al digitale e correzione degli eccessi di concentrazione delle risorse economiche accrescendo così pluralismo e libertà di sistema".

(16 febbraio 2008)

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