martedì 26 febbraio 2008

Anna Finocchiaro: "Lombardo? Un disastro"

Finocchiaro al tg di Sky: "I rapporti personali con il mio rivale sono buoni, ma non quelli politici. Anche lui dovrà rispondere dell'incredibile deficit di Catania, che è ancora al buio". Sulla Sicilia: "E' l'ora di darle una nuova immagine, io mi rivolgo a tutti i moderati". Sul ponte: "Prima pensiamo ai porti, quello di Augusta può diventare il più importante del Mediterraneo"


ROMA
- "E' una partita difficile, ma sicuramente non scontata, sia dal mio punto di vista che da quello del mio avversario". Anna Finocchiaro, candidata governatrice del Pd, ha parlato della sfida per la presidenza della Regione siciliana a Sky Tg24.

La Regione siciliana, ha detto, "non può più essere usata come una grande mammella del consenso elettorale. Nella pubblica amministrazione si entra se occorre assumere e non per chiamata diretta perché questo mi pare un modo distorto di concepire il potere istituzionale che in quel momento si esercita".

Finocchiaro non ha mancato di dare qualche stoccata al suo avversario, Raffaele Lombardo: "Con lui ho rapporti personali buoni, politici... un disastro. E' stato contemporaneamente presidente della provincia e vicesindaco di Catania, non vorrei imputargli colpe non sue, ma forse dovrà rispondere delle svariate centinaia di migliaia di euro di deficit con la città che è al buio e tra poco avrà anche problemi con l'immondizia".

La senatrice ha quindi precisato: "Se mi fossi dovuta basare solo sulla consistenza delle forze di centrosinistra e di centrodestra in Sicilia sulla base degli ultimi dati elettorali, avrei dovuto dire 'scusate, ma vado per un mese in vacanza'.
Invece mi sono candidata perché dalla Sicilia ho avuto molto ed è arrivato il momento di dare".

"Io penso che oggi - ha aggiunto - sia arrivato il tempo di dare ai siciliani anche un'altra immagine di ciò che la Sicilia può diventare, per uscire dalla condizione di pre-modernità in cui si trova, e che il centrodestra di Lombardo interpreta così bene. Io ho l'ambizione di parlare ai siciliani moderati, alle classi dirigenti diffuse, alle siciliane e ai siciliani che pur non votando per il centrosinistra sono orientati ad un'altra prospettiva della Sicilia".

"La mia candidatura, quello che farò e che dirò, è rivolto a un ambito elettorale più ampio dello zoccolo duro del centrosinistra. Quello che propongo - ha osservato - è un modello di sviluppo alto per la Sicilia, fondato sull'incentivazione della legalità. Ritengo importante, ad esempio, introdurre un quadro di misure fiscali per le imprese tale per cui la legalità, e cioè non inquinare, non utilizzare lavoro nero, non avere collusioni con la mafia, sia conveniente, determini una condizione di vantaggio. Se la legalità paga e non è solo il frutto della repressione alle imprese arriverà un messaggio positivo, che le incoraggerà. Con la mia candidatura la politica a tutto tondo, un'idea complessiva di governo per l'isola, torna in campo in Sicilia".

La senatrice ha poi osservato che rispetto alla candidatura di Rita Borsellino, con la sua candidatura "torna in campo la politica" in senso stretto, rispetto a quella comunque svolta dai movimenti. "La mia - ha concluso - è una candidatura politica".

Infine il ponte sullo Stretto: "Non discuto la modernità dell'opera, ma abbiamo poco tempo e un ritardo da colmare. La Grecia, la Spagna si stanno attrezzando per essere quell'approdo per i grandi traffici, ad esempio dalla Cina. Se facessimo il ponte e lasciassimo perdere gli altri porti, le autostrade, le infrastrutture perderemmo quel vantaggio che abbiamo. Insomma, ci colleghiamo al resto dell'Italia ma per fare che. Io penso ad esempio al porto di Augusta che può diventare insieme a Gioia Tauro il primo porto del Mediterraneo".

26/02/2008

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