martedì 12 febbraio 2008

Scoperto il covo di Salvatore e Sandro Lo Piccolo

PALERMO - Cadono poco a poco abbattuti dalle rivelazioni di ben quattro nuovi pentiti i segreti del clan vincente di Cosa nostra palermitana e oggi è stato reso noto che i poliziotti della squadra mobile hanno localizzato la residenza dove Salvatore Lo Piccolo e il figlio Sandro, arrestati il 5 novembre scorso in una villa di Giardinello (Pa), avrebbero trascorso gli ultimi anni di latitanza.Il rifugio, individuato proprio con le indicazioni del collaboratore Gaspare Pulizzi, è a Terrasini, comune balneare a 30 km da Palermo e a poca distanza da Giardinello. Si tratta di una grande villa a due piani, che si trova nei pressi della strada statale, a poche decine di metri da un supermercato della catena Sisa.Un uomo e una donna, in mattinata, si sono presentati in procura accompagnate dal proprio legale. Secondo indiscrezioni, i due, marito e moglie, si sarebbero difesi spiegando di aver accolto in casa "quell'uomo anziano e suo figlio" per paura, perchè pur non conoscendo i loro nomi, avevano intuito che si trattava di persone alle quali non era possibile opporre un rifiuto, senza andare incontro a seri pericoli.Al pm che li ha interrogati i due hanno precisato che i Lo Piccolo avrebbero soggiornato nella villetta di Terrasini durante gli ultimi tre anni. I coniugi sono accusati di favoreggiamento aggravato dall'articolo 7, per aver agito nell'interesse di Cosa nostra, ma sono in libertà.Nella villa, che è già stata sottoposta a un'accurata perquisizione, sono stati ritrovati alcuni oggetti personali appartenenti ai mafiosi, ma, pare, nessun documento utile alle indagini. Gli inquirenti ritengono che il covo sia stato "ripulito"subito dopo la cattura dei due Lo Piccolo, probabilmente dall'altro figlio del boss, Calogero, anche lui arrestato ma il 16 gennaio scorso nell'operazione denominata "Addio Pizzo".Giovanni Marino, proprietario del covo di Corleone, dove venne arrestato Bernardo Provenzano raccontò che un giorno si presentò da lui il boss con una valigia in mano dicendogli: "Sono Provenzano vorrei ospitalità". Il pastore capì che quella richiesta non poteva avere una risposta negativa e gli mise a disposizione la casetta accanto alla casupola in cui produceva ricotta e formaggi ritenuti nel comprensorio di ottima qualità.Continuano intanto gli scavi con le ruspe dei vigili del fuoco nel terreno a 10 km da Palermo adiacente all'autostrada per Mazara del Vallo dove il pentito Pulizzi ha detto venivano sepolte le vittime dei Lo Piccolo. Due giorni fa sono stati trovati i primi resti umani che apparterrebbero al boss Giovanni Bonanno e che saranno sottoposti all'analisi del Dna.
11/02/2008

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