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Ecco come hanno visto Corleone gli studenti della Syracuse University di Firenze
Gli studenti della Syracuse University Corleone l’hanno scoperta nell’aprile scorso, con i campi di lavoro sui terreni confiscati alla mafia, ai quali hanno partecipato insieme ai giovani volontari toscani. L’hanno scoperta lavorando su quelle terre, dove, fino a pochi anni prima, scorazzavano indisturbati i feroci boss di Cosa Nostra. L’hanno scoperta sudando e sporcandosi le mani accanto ai soci della coop sociale “Lavoro e non solo”, che aderiscono a “Libera Terra”. E, l’estate scorsa, per condividere con loro questa esperienza di antimafia sociale, sono arrivati a Corleone anche la direttrice della Syracuse University, Barbara Deimling, e il console americano di Firenze Nora Dempsey. Adesso un altro gruppo di studenti americani della Syracuse University di Firenze, guidato dall’arch. Liz Kamell, a Corleone c’è tornato per un work-shop di una settimana. In sostanza, hanno fatto di Corleone una tappa del loro corso di laurea in architettura, ospitati dal Liceo “Colletto”. Ma loro non si sono chiusi tra le quattro mura di un’aula scolastica. Hanno visitato Corleone, hanno incontrato tante persone, hanno incontrato amministratori e tecnici comunali, hanno osservato e studiato la città. Una settimana molto intensa, dunque, conclusasi sabato scorso, con la presentazione al pubblico di un nuovo progetto di città, che dovrebbe avere i suoi punti di forza nella Legalità, nel Turismo e nell’Agricoltura. Nei disegni e nelle foto, illustrati da alcuni studenti americani, questa nuova idea di città è stata “schizzata” per grandi linee, suscitando l’interesse e la curiosità dei presenti. E stato interessante, per esempio, l’approccio di ragazze e ragazzi, lontani anni luce da Corleone e dalla Sicilia, con la storia e l’attuale tessuto urbano della città. Hanno pensato ad una Corleone città della legalità, perché l’antimafia sociale di questi ultimi anni probabilmente è riuscita a modificare un po’ il modo di percepire Corleone fuori da Corleone. Ed hanno tradotto questa loro idea con la proposta di realizzare una grande piazza verde davanti l’attuale sede del Tribunale, che sorge proprio all’ingresso della città. Sarebbe il “biglietto da visita” della città della legalità. Poi hanno pensato di trasformare in biblioteca per i giovani i locali dell’ex Colonia Firmatruri e di realizzare una piscina nell’area dell’ex baraccopoli. Poi un mercato dei prodotti agricoli a piazza S. Maria, diversi parcheggi (anche sotterranei) ed un’area di verde attrezzato all’interno dell’ex ospedale dei Bianchi, del quale pensano che si potrebbero consolidare le mura, ma lasciandolo senza tetto, com’è adesso. Idee estrose, interessanti, a volte estemporanee, condivisibili o meno. Ma è importante che adesso (come avviene ormai da qualche tempo) il passato, il presente e il futuro di Corleone stiano a cuore anche a non-corleonesi. È la dimostrazione dell’interesse positivo che Corleone può suscitare nel “mondo”, ma è anche la dimostrazione che i cittadini di Corleone cominciano ad avere il coraggio di aprirsi con fiducia al “mondo”. Si tratta di quell’operazione “Porte Aperte”, che tutti insieme dobbiamo avere la capacità e il coraggio di consolidare. Solo così ci potrà essere speranza di futuro. Solo così si potranno battere e relegare tra le “cose passate” la mafia e i mafiosi.
Dino Paternostro
10 febbraio 2008
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