
Giovedì scorso, queste considerazioni il sindacato le ha esposte al Comitato dei sindaci, ma si è scontrato con un muro di cemento armato. L’unica richiesta accolta (e meno male!) è stata quella di aggiungere la valutazione dell’esperienza pregressa anche per i cinque posti che erano stati esclusi. Per il resto, invece, niente. D’altra parte, amministratori che l’anno scorso avevano persino “digerito” l’assunzione della moglie di un sindaco e della moglie di un assessore, non possono certamente avere particolari sensibilità etiche!
A nulla è valsa la considerazione che gli operatori in servizio da un anno, a prescindere da come sono stati assunti, ormai hanno (come sottolineato dalla relazione dei coordinatori del progetto) una esperienza ed una professionalità, indispensabili per il suo proseguimento. A nulla è valso sottolineare che, per la formazione, l’anno sono stati spesi circa tre mila euro e che per le due annualità rimanenti non sono più previsti finanziamenti per la formazione.
Quindi, sarà selezione. Vedremo quali saranno gli esiti. In ogni caso, la Cgil ha già annunciato che chiederà in copia le schede di valutazione che saranno redatte dai selezionatori e i curricula di ciascun partecipante. E si riserva di investire della questione l’assessorato regionale alla famiglia, il ministero della sanità e la magistratura. Il clientelismo “opaco” dell’anno scorso e quello “trasparente” di quest’anno certamente pari sono. Sarebbe ora, invece, che la politica politicante la smettesse di opprimere il territorio e tanti giovani che aspirano ad un lavoro dignitoso.
9 settembre 2007
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