giovedì 3 luglio 2008

Prem Rawat al consiglio comunale di Corleone: «Oggi i cittadini americani guardano da un lato e l’amministrazione Bush dall’altro».

di DINO PATERNOSTRO
Quella di ieri è una giornata importante per la città di Corleone. Da qualunque prospettiva lo si guardi, il tema della pace è uno di quelli che sta sicuramente a cuore a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà. Prem Rawat ne ha parlato a lungo, con serietà e competenza, tanto da farsi ascoltare da tutti con grande interesse. Mister Rawat ha onorato della sua presenza anche il consiglio comunale, dove è stato ricevuto nel corso di una seduta straordinaria, con cui si è voluto sottolineare l’importanza dell’evento. Il sindaco, il presidente del consiglio e i consiglieri che ne hanno sentito il bisogno sono intervenuti per ringraziare Prem Rawat della sua presenza a Corleone, nella storica sala consiliare dedicata a Bernardino Verro, martire dell’antimafia, e per rivolgergli qualche domanda.
Anch’io ho fatto un breve intervento di saluto, sottolineando l’importanza della pace sia come ricerca interiore (su cui Rawat, citando Socrate, insiste molto), sia come costruzione di una società dove vi siano giustizia sociale, libertà e democrazia. Ho detto che la pace non è solo assenza di guerra guerreggiata, quella che si fa con le armi in pugno, ma la possibilità di vivere in un mondo degno di essere vissuto, dove venga tutelata e promossa la dignità umana in tutti i suoi aspetti materiali e spirituali. In Afghanistan, in Iraq e in tante altre regioni della Terra non c’è pace. Questo è facile da capire. Ma non c’è pace nemmeno nel quartiere napoletano di Scampia, dove spadroneggiano i boss della camorra e i cittadini non sono liberi di scegliere il loro futuro. Non c’è pace in Sicilia e a Corleone, strette nella morsa della mafia e della cattiva politica, che privano i cittadini di tante libertà, di lavoro e di futuro.
D’accordo, quindi, con la ricerca interiore della pace, ma qualcosa di concreto, sul piano economico, sociale e politico, bisogna pur farlo per rendere più vicina una prospettiva di pace. «I “potenti” della terra, in particolare l’amministrazione americana, si stanno adoperando per questo?», ho chiesto a Prem Rawat. Una domanda provocatoria, alla quale Rawat non si è sottratto. «Oggi – ha detto – i cittadini americani guardano da un lato e l’amministrazione dall’altro lato». Più chiaro di così non poteva essere nel sottolineare la scollatura oggi esistente tra il popolo americano e l’amministrazione Bush.
d.p.

4 commenti:

montellik ha detto...
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montellik ha detto...
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montellik ha detto...
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montellik ha detto...

DA OGGI CORLEONE NON SARA' SOLO ASSOCIATA ALLA MAFIA, MA ALLA VISITA CHE PREM RAWAT HA FATTO AI CORLEONESI E ALTRI ACCORSI DA TUTTA ITALIA.
PER L'IGNORANZA STORICA INTERNAZIONALE SONO 40 ANNI CHE E' COMINCIATA LA CURA IRREVERSIBILE.
DA OGGI ANCHE CORLEONE HA AVUTO LA PRIMA GOCCIA DI UN ACQUAZZONE INARRESTABILE.
VIVA PREMPAL RAWAT