PALERMO - Ancora un'intimidazione per Pippo Maniaci, direttore dell'emittente televisiva Telejato di Partinico (Palermo). Nella notte ignoti hanno incendiato la sua auto che era parcheggiata a 100 metri dalla redazione della piccola emittente, nel centro del paese di Partinico. La dinamica. Verso le 23 di giovedì notte, la Fiat Tipo grigio scuro con le insegne della tv locale di Partinico, cosparsa completamente di benzina, prende fuoco. In quel momento Maniaci si trovava già nella sua abitazione, distante dalla redazione. Per caso nel momento dell'incendio, davanti alla sede della tv, passano i Vigili del fuoco, che evitano lo scoppio dell'auto. Immediatamente sono iniziate le indagini dei Carabinieri e del Ris e sull'episodio è stata aperta un'inchiesta anche della magistratura. Il commento. "Sembra che l'auto sia stata cosparsa di benzina e data alle fiamme - ha spiegato il giornalista - quando sono stato chiamato ho già trovato i Vigili del fuoco sul posto". Maniaci racconta che in passato aveva già subito minacce, dal figlio del boss mafioso Vito Vitale, è convinto e vuole "andare avanti nel lavoro". "Io non ho paura" ha continuato. La storia. Pippo Maniaci, direttore della televisione comunitaria Telejato (cioé con pochi introiti pubblicitari e molta informazione) si trova già sotto tutela da parte dei carabinieri. Pochi mesi fa fu aggredito fisicamente per strada dal figlio di Vito Vitale. Il giovane si è sempre giustificato sostenendo che quel giorno si trovava in casa, per delle medicazioni subite dopo un incidente stradale. La polizia però avrebbe rilevato che le indicazione del referto medico dell'incidente di Vitale junior, non sarebbero corrette né credibili. La polizia ha quindi confermato la tesi di Maniaci sull'aggressione subita da parte del figlio di Vitale e da un altro ragazzo. Dopo l'intimidazione, il giornalista ha ricevuto la solidarietà da parte di tutto il paese e ha ricevuto il riconoscimento di cronista ad honorem, anche se non è mai stato iscritto all'ordine dei giornalisti.
Il personaggio. Pippo Maniaci è considerato un personaggio eccentrico, ma coraggioso. Ogni giorno, per un'ora, presenta il suo telegiornale contro la mafia. Ultimamente il direttore di Telejato aveva puntato il dito contro alcuni mafiosi tornati in libertà dopo aver scontato le pene detentive. Tra questi aveva fatto i nomi di Nicolò Salto e Filippo Nania. La solidarietà. Immediatamente le associazioni "AddioPizzo" e "Libera" hanno dato il via alla campagna "Siamo tutti Pino Maniaci". Si tratta di una staffetta di conduzione televisiva di programmi antimafia. Maniaci, che durante la sua carriera ha ricevuto più di 200 querele, è stato costretto, per motivi giuridici, a cambiare di volta in volta il nome del direttore responsabile della testata televisiva. L'ultimo a firmare è stato Riccardo Orioles, firma storica de "I siciliani", periodico fondato da Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia. Anche il sindacato di categoria ha espresso solidarietà a Maniaci. I giornalisti minacciati. Oggi a Palermo sono sei, compreso Maniaci, i giornalisti minacciati. Solo il direttore di Telejato è sotto tutela e il giornalista dell'Ansa Lirio Abate, si trova sotto scorta.
(La Repubblica, 18 luglio 2008)
FOTO. L'auto di Pino Maniaci bruciata
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