giovedì 10 luglio 2008

Cosa nostra ora è anche agenzia di collocamento

Caltanissetta: la cosca nissena dei Cammarata avrebbe imposto l'assunzione di operai all'azienda agricola Zonin con minacce e intimidazioni, quattro gli ordini di custodia cautelare
CALTANISSETTA - La cosca mafiosa dei Cammarata di Riesi (Caltanissetta) avrebbe costretto, con minacce e intimidazioni, l'assunzione di operai da parte di un'azienda agricola della famiglia Zonin in Sicilia. Un modo per imporre il pagamento del pizzo da parte degli imprenditori alla mafia. Per questo motivo i carabinieri hanno eseguito quattro ordini di custodia cautelare emessi dal gip del tribunale di Caltanissetta. I provvedimenti sono stati eseguiti dai militari del reparto operativo di Caltanissetta, oltre che nel capoluogo anche a Novara e Riesi. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore Sergio Lari e dal sostituto della Dda, Nicolò Marino, i quali hanno chiesto e ottenuto dal gip, Giovanbattista Tona, le ordinanze.L'indagine scaturisce da una escalation di intimidazioni, al chiaro fine estorsivo, che, dal dicembre 2007, hanno visto nuovamente vittima la proprietà dell'Azienda Feudo Principi di Butera Srl, che fa capo alla famiglia Zonin. Già in passato l'azienda era stata vittime di imposizione da parte delle cosche.I carabinieri, attraverso intercettazioni e accertamenti, sono riusciti a individuare alcuni dei responsabili delle estorsioni che sono riconducibili a vario titolo al clan mafioso Cammarata.
09/07/2008

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