giovedì 10 luglio 2008

Prizzi. Presentato il libro "La Sicilia delle stragi"

PRIZZI - «Le stragi e la strategia della violenza hanno segnato i passaggi più significativi della storia siciliana, fin dall’unità», ha detto martedì sera a Prizzi il prof. Giuseppe Carlo Marino, intervenendo alla presente del volume “La Sicilia delle stragi”, che contiene alcuni saggi scritti da studiosi ed esperti da lui coordinati. Ed ha aggiunto: «Basti pensare alla madre di tutte stragi, alla strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, dove hanno avuto un ruolo la mafia, certe frange politiche, forze neofasciste e probabilmente anche servizi segreti stranieri». «Comunque, si ha l’impressione – ha concluso lo storico siciliano - che la Cosa Nostra che abbiamo conosciuto fino all’arresto di Bernardo Provenzano sia destinata a scomparire. Ma sta per essere sostituita da un’organizzazione internazionale, alla quale interesserà meno il controllo del territorio e molto di più la capacità di inserirsi nei sancta sanctorum della finanza».
L’iniziativa è stata organizzata dall’amministrazione comunale di Prizzi, in collaborazione con la Cna di Palermo. «Sulla legalità – ha detto il sindaco Nino Garofalo, portando il suo saluto – vogliamo impegnarci con forza, contribuendo a formare le giovani generazioni». Un concetto condiviso da Rosetta Faragi, vulcanica assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, che è stata la vera e propria anima dell’iniziativa. «Come educatrice – ha detto la prof.ssa Faragi – ritengo un dovere fornire ai giovani gli strumenti per acquisire i valori di libertà e giustizia sociale, indispensabili per praticare la vera legalità». A coordinare il dibattito è stato chiamato Nuccio Canzoneri, segretario provinciale della Cna. Alla presentazione del libro erano presenti anche due dei coautori dei testi, Salvatore Vaiana, che ha scritto della terribile strage di Canicattì del 21 dicembre 1947 («un anno terribile», ha sottolineato lo studioso originario di Prizzi), e Dino Paternostro, autore del capitolo “La lunga strage dei contadini” («dal 1944 al 1965 – ha sottolineato – in Sicilia furono assassinati 50 dirigenti e militanti del movimento contadino. Una strage, una “lunga” strage, che ha cambiato il volto della Sicilia»).

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