giovedì 4 ottobre 2007

Messina, annullate le elezioni comunali, decade la giunta di centrosinistra

Il sindaco Genovese, eletto nel novembre 2005 deve lasciare. La decisione dell'organo di giustizia amministrativa siciliano. Motivo: l'esclusione dalle elezioni della lista del Nuovo Psi creata dopo una lite in casa socialista con i sostenitori di Bobo Craxi


MESSINA - Annullate le elezioni amministrative del 27 e 28 novembre 2005 a Messina. Va a casa quindi la giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Francantonio Genovese, candidato alla segreteria regionale del Partito democratico. Stessa sorte anche per il consiglio comunale e per le sei circoscrizioni. Lo ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia. Tutto da rifare, dunque, dopo un periodo di commissariamento (forse si voterà in primavera insieme alle provinciali) perchè il Cga ha accolto il ricorso del candidato a sindaco Antonio Di Trapani e della lista del Nuovo Psi di Gianni De Michelis esclusi dalla conmpetizione elettorale. Era stato il Tar di Catania a cassare candidato e lista, costringendo la Prefettura di Messina a ristampare le schede elettorali per eliminare il simbolo, accogliendo il ricorso del segretario del Nuovo Psi Bobo Craxi sul simbolo utilizzato dall'ex segretario Gianni De Michelis dopo la recente rottura congressuale e l'utilizzo del simbolo del partito per le amministrative di Messina. La lista messinese del Nuovo Psi, composta peraltro tutta da napoletani, era stata creata per disturbare i socialisti di Bobo Craxi dopo una furibonda lite tra le due fazioni del "garofano" al congresso. Lo stesso Antonio Di Trapani aveva dichiarato alla presentazione della candidatura a sindaco: "Scendiamo in lizza per ragioni tecnico-politiche, a garanzia dell'identità e dell'autonomia socialista". Era la difesa - secondo lui - del simbolo del garofano dopo l'approdo in Forza Italia del viceministro Nanni Ricevuto, messinese, leader indiscusso del partito in Sicilia.
A Messina Di Trapani e i suoi sostenitori in quella campagna elettorale non si sono mai visti, non hanno presentato la lista pubblicamente nè hanno partecipato a dibattiti o incontri in città, forse presagendo la bocciatura del Tar ma hanno proseguito fino ad oggi nell'iter giudiziario per ottenere l'annullamento delle elezioni che ora anche il Cga ha ritenuto illegittime. I giudici amministrativi di secondo grado hanno ritenuto "inammissibili" gli appelli incidentali "per carenza d'interesse" e che chiedevano la conferma del risultato elettorale. "I principi di democrazia -scrive il collegio presieduto da Riccardo Virgilio- posti a fondamento essenziale della Repubblica, sono prevalenti rispetto ad ogni altro interesse". La lista del Nuovo Psi non doveva essere esclusa dal Tar di Catania, che avevano accolto il ricorso di Bobo Craxi, "in linea - scrive ancora il Cga nella decisione depositata oggi - con l'esigenza di assicurare che fino alla proclamazione degli eletti la volontà popolare si formi e si esprima senza inframmettenza alcuna e ciò è coerente con i principi costituzionali in tema di tutela giurisdizionale. Invero tra la esigenza di immediata giustiziabilità e quella di rispettare la scadenza del procedimento è stata privilegiata quest'ultima, ma limitatamente ad un profilo temporale in quanto, dopo la proclamazione degli eletti, può essere fatto valere dinanzi al giudice naturale anche qualsiasi vizio eventualmente incorso nella fase precedente".

Dunque decade il sindaco Genovese, candidato a guidare il Partito democratico in Sicilia, e si torna a votare. "Spero che questa sera nessuno festeggi, perché questa non è una sentenza contro il sindaco e l'amministrazione comunale, ma piuttosto contro gli interessi di tutta la città", dice il primo cittadino."Messina - osserva l'esponente della Margherita - vanta da oggi il non invidiabile primato di due commissariamenti, seppur per motivi diversi - in appena quattro anni". Secondo Genovese "si commenta da sè una sentenza che obbliga a ripetere le elezioni per l'esclusione di una lista di candidati napoletani al Consiglio comunale di Messina, in un momento in cui è forte il dibattito sui costi della politica e delle istituzioni"."All'amarezza per l'esito della vicenda giurisdizionale - sottolinea il sindaco di Messina - si accompagna la consapevolezza di aver lavorato con impegno e dedizione, nel tentativo di risollevare questa città dalle gravi condizioni, soprattutto finanziarie, in cui versava alla data del nostro insediamento".Per Genovese questa "non è l'ora dei consuntivi né dei proclami". "Voglio sperare - aggiunge - che in questo momento in cui la città ha subito l'ennesima mortificazione, tutte le forze politiche sappiano recuperare l'equilibrio e la saggezza necessari per far sì che i mesi che ci separano dalle prossime elezioni siano vissuti dalla nostra comunità nel modo meno traumatico possibile. Da parte mia resterà sempre forte l'impegno e massima la disponibilità nei confronti di Messina e dei messinesi".
(3 ottobre 2007)

FOTO: Il sindaco di Messina decaduto, Francantonio Genovese

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