giovedì 4 ottobre 2007

IL COMMISSARIO ANTIRACKET LAURO: “PAGHEREMO IN TEMPO REALE TUTTE LE ISTANZE DI RISARCIMENTO”

DOMANI A LICATA COL PRESIDENTE DELL’ANTIMAFIA FORGIONE SARA’ ASSUNTA LA VEDOVA DEL RUMENO SPIRIDON MIRCEA MORTO A LICATA
Palermo, 4 ottobre 2007 – Due buone notizie dalla provincia di Agrigento sul fronte dell’impegno per l’affermazione della legalità. Il Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle Iniziative Antiracket ed Antiusura, prefetto Raffaele Lauro, incontrando ieri gli industriali di Agrigento guidati dal presidente Giuseppe Catanzaro, ha annunciato che saranno pagate in tempo reale tutte le istanze di risarcimento presentate dalle vittime del racket, anche le più recenti che hanno riguardato la Sicilia. Oggi Lauro a Catania si occuperà del caso di Andrea Vecchio, presidente dell’Ance Catania.
“Questo è un segnale importante – ha dichiarato Giuseppe Catanzaro - che ci assicura sul fatto che lo Stato non lascia soli gli imprenditori. Ciò rafforza la nostra convinzione che esiste anche in Sicilia la possibilità di fare investimenti e di esercitare la libera attività d’impresa in un mercato dove l’unico rischio sia quello della sana concorrenza”.

E domani a Licata, alle ore 18, presso la Sala convegni del Museo archeologico, in concomitanza con la partecipazione del Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Francesco Forgione, al convegno su “Patto per la legalità e la sicurezza”, l’amministratore della cooperativa Ipacem, Antonio Zarcone, firmerà il contratto di assunzione di Daniela Ivan, vedova di Spiridon Mircea, il rumeno deceduto lo scorso anno nel crollo della palazzina di quattro piani a Torre di Gaffe, nei pressi di Licata, dove stata lavorando in nero. L’assunzione era stata sollecitata da Confindustria Agrigento, dalla Curia, dalle istituzioni locali e dai sindacati.
Saranno presenti il Prefetto di Agrigento, Vittorio Saladino; il Questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio; il Comandante provinciale dei Carabinieri, col. Mario Di Iulio; il comandante provinciale della Guardia di Finanza, col. Vincenzo Raffo.
La salma dell’operaio vittima dell’assenza di legalità era stata riportata in Romania grazie ad una colletta. L'uomo abitava in una modesta casa a Palma di Montechiaro, aveva tre figli in Romania dove ogni mese inviava 200 euro. La moglie, anch'essa rumena, era giunta da poco in Sicilia, faceva la badante ad una anziana signora. La cooperativa Ipacem, 427 dipendenti e 8,3 milioni di euro di fatturato, opera nel settore dei servizi, dell’ambiente e dell’edilizia ed è stata ben felice di offrire a Daniela Ivan questa valida opportunità di integrazione.
“Anche questo è un forte segnale di ripristino delle regole e della legalità nel nostro territorio – commenta Giuseppe Catanzaro – faremo il possibile per alimentare la positiva sinergia fra istituzioni e forze sociali, in modo da dare risposte certe alla domanda di normalità e di sviluppo della provincia di Agrigento”.
4 ottobre 2007

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