Dino Paternostro
Mi dispiace averla delusa per il mio quoziente intellettivo e per le cavolate che ho scritto su piazza Falcone e Borsellino “piazza non piazza”. Anche lei mi ha deluso per il suo livello di educazione, che reputavo un tantino più elevato. Nel merito, concordo con lei sul bello del mondo che è la sua varietà. Da parte mia, ribadisco che piazza Falcone e Borsellino dovrebbe restare una piazza e non essere trasformata (violentata?) – di volta in volta – in ippodromo o in campo di calcetto. E non è questione di sinistra o di destra, ma solamente di buon gusto o di pessimo gusto, di rispetto o di non rispetto per le aree pubbliche. È bene che i turisti arrivino a Corleone e che trovino la bella piazza Falcone e Borsellino pulita, con le panchine al loro posto e come un grande spazio da fruire. Le partite di calcetto (che piacciono pure a me) si devono svolgere e si possono vedere nel campo di calcetto; così come le partite di calcio si svolgono e si vanno a vedere nel campo di calcio. Senza bisogno di “andare a fare qualcosa di illecito”. Elementare, signor Madonia.
È vero, “secoli” fa (tra il 1991 e il 1992) ho fatto per 5 mesi l’amministratore comunale. Non avrò realizzato grandi cose, ma – mi creda – nemmeno autorizzato scempi. Non avete fatto il torneo in piazza per capriccio o per avere elargito un facile contributo? Ma chiediamoci: possibile che a Corleone non si possa più fare nessuna manifestazione senza il contributo finanziario del comune? A proposito, comunichi ai lettori l’ammontare del vostro… Negli anni ’70 si facevano bellissimi (e lunghi) tornei di calcio estivi, senza una lira di contributo. Perché allora si e adesso no? (d.p.)
martedì 21 settembre 2010
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