venerdì 4 luglio 2008

Clandestini


di Pietro Barbera


Approdano, talvolta.

Nel cuore i compagni perduti

gli affetti spezzati,

nella mente l'ignoto,

negli occhi una strascicata speranza.

Nude mani

come artigli sulla vita,

sottratta alla furia delle onde

alla barbarie

alla fame,

scavano fosse di libertà.

Clandestini sull'arida terra

occultati sotto pietre di silenzio

annegati negli abissi dell'indifferenza.

Spargono tracce di sangue lungo il cammino

inghiottite dalle acque, sorbite dalle zolle,

volatilizzate verso il rosso sole.

Fantasmi…

Impalpabili….

Clandestini….

Come la nostra solidarietà.

Alziamo solo barricate

contro l'uomo.

Il tempo ha sempre sbriciolato

muraglie e civiltà, depennato confini,

stendendo spesse coltri di pietà

sopra ogni odio.

Nessun commento: