Palermo, 18 lug- Anche quest’anno, tra giugno e ottobre, si terranno in Sicilia i campi di lavoro e studio sui terreni confiscati alla mafia nei comuni di Corleone, Monreale, Roccamena e Canicatti’, che sono gestiti oggi dalla cooperativa “Lavoro e non solo”. E’ un progetto, “Liberarci dalle spine”, dell’Arci e della Cgil della Sicilia e della Toscana e di Libera, che viene realizzato per il quarto anno consecutivo coinvolgendo oltre 300 giovani provenienti principalmente dalla Toscana ma anche da altre regioni. “L’idea principale- spiega Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone- e’ quella di consolidare un ponte ideale tra diverse regioni del paese, per promuovere un messaggio antimafia, ma anche l’attivita’ delle cooperative che lavorano sui terreni confiscati”. Oltre al lavoro sui campi, i giovani parteciperanno a iniziative di studio, memoria, impegno civile, animazione territoriale. Prevista anche una rassegna di 12 film sul tema del lavoro, intitolata “Nuovo cinema Corleone”, che si terranno ogni 15 giorni nella Villa comunale di Corleone, in piazza Falcone e Borsellino. L’obiettivo di quest’ultima iniziativa , informa la Cgil Toscana che l’ha finanziata , e’ creare momenti di incontro tra i volontari dei campi e i giovani e la popolazione del luogo. La prima proiezione, “Metello” di Mauro Bolognini, sara’ domenica, alle 21. Lunedi’ 21, nei beni confiscati a Corleone, e’ inoltre in programma un pranzo (alle 12 l’aperitivo nella casa confiscata a Provenzano e alle 13 il pranzo in quelle confiscate ai prestanome di Riina) con i prodotti della cooperativa “Lavoro e Non Solo”, che impegnera’ ai fornelli i ragazzi dei campi e i segretari generali della Cgil Sicilia e Toscana, Italo Tripi e Alessio Gramolati, diretti dallo chef fiorentino Fabio Picchi. Quest’anno i campi sono dedicati a Giuseppe Fava, nel 25° anniversario della pubblicazione del giornale “I siciliani”, e a Peppino Impastato°, nel 30 anniversario della morte. “Progetti di questo genere- commenta Italo Tripi- segretario generale della Cgil Sicilia- mirano a diffondere la cultura della legalita’ e a incentivare un atteggiamento solidale di lavoro costruttivo in aree che sono state della mafia, hanno dunque una grande valenza pratica e simbolica. Inoltre,- aggiunge-cooperative come quelle che gestiscono i beni confiscati stanno contribuendo all’affermazione di un lavoro nella legalita’ e contrattualmente garantito”.
2008 dac
18 luglio 2008
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