venerdì 2 aprile 2010

Riconsegnato ai cittadini l’antico Ospedale dei Bianchi di Corleone

Riconsegnato ieri alla città l’antico Ospedale dei Bianchi di Corleone. Oggi, dopo diversi anni, il Cristo che sarà posto sulla croce del monte Calvario, uscirà nuovamente dalla Cappella che è stata restaurata. Dalla cappella usciranno anche i confrati della rinata compagnia del “Nome di Gesù”. Al restauro del complesso architettonico esterno, con il rifacimento per intero della copertura, si è arrivati dopo decenni di polemiche tra gli enti proprietari dell’immobile: la confraternita dei Bianchi, La Curia Arcivescovile di Monreale ed il Comune di Corleone. Ieri pomeriggio alla cerimonia di Riconsegna il sindaco Nino Iannazzo ha ringraziato per la disponibilità all’accordo, che ha consentito la messa in sicurezza del complesso architettonico, l’arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina, l’arciprete decano monsignor Vincenzo Pizzitola, l’avvocato Mario Milone, in rappresentanza della Confraternita dei Bianchi, e tutti coloro che hanno collaborato, tra cui le maestranze, ma soprattutto i giovani della compagnia del Nome di Gesù, che hanno tirato a lucido la Cappella da dove oggi è uscito il Cristo in processione. E’ ritornato al suo posto anche il Crocefisso che era posto nel Tabernacolo dell’altare dell’altra Cappella interna dell’Ospedale, detta dell’Oratorio. L’edificio risale al 1400 ed all’interno della terza cappella vi è la tomba di Oddone de Camerana, erede del condottiero che per concessione dell’Imperatore Federico II, ripopolò queste contrade con uomini che provenivano dall’Oltrepò pavese, prevalentemente dalla zona di Tortona. La confraternita diede poi alla città nel 1476 l’ospedale, detto appunto dei Bianchi. L’antica insegna che sovrasta il Portone d’ingresso è stata restaurata dall’artista, pittore ed ebanista corleonese, Dino Paternostro. “A lui va il sentito ringraziamento della città”, ha detto il sindaco Iannazzo nel suo intervento. L’opera di restauro è iniziata con l’ex sindaco Nicolò Nicolosi, che fece inserire nella finanziaria statale 2006 il finanziamento. L’attuale amministrazione comunale ha spostato 600 mila euro destinati alla progettazione per realizzare il tetto, che consentirà ora di effettuare la rimanente parte del restauro in sicurezza. Nel corso dei lavori, lo scorso anno, ignoti hanno rubato il pavimento in maiolica del 1700 della cappella dell’Oratorio. Ieri il sindaco Iannazzo ha invitato gli “ignoti” ladri a restituirlo. Delle maioliche vi sono infatti le immagini ad alta definizione e per ogni singola mattonella si potrebbe essere accusati di furto aggravato e nella migliore delle ipotesi di ricettazzione. Un’immagine del pavimento è stata stampata in un manifesto che è stato presentato ieri, ed affisso alla porta d’ingresso della cappella della Trinità. Questa sera dopo la processione si rinnoverà l’omaggio al Cristo deposto, che sarà finalmente collocato nella nuova cappella restaurata.

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