Continua la mobilitazione a Corleone per fermare il depotenziamento del Presidio ospedaliero e puntare al suo rilancio. Ma comincia a manifestarsi qualche smagliatura nell’unità d’intenti manifestata nei primi giorni della vertenza. E se la Cgil, nell’assemblea sindacale svoltasi nella mattinata di lunedì nei locali dell’ospedale, ha lanciato la parola d’ordine di continuare a mantenere alta la tensione, perché le aperture dell’assessore regionale alla sanità ancora devono trasformarsi in atti giuridicamente validi, la maggioranza politica di centrodestra al comune – a giudicare dal dibattito svoltosi nella seduta consiliare di lunedì sera - sembra invece che abbia lanciato un’altra parola d’ordine: quella di abbassare i toni per “non disturbare” il manovratore. Non è un caso che, con una decisione a maggioranza presa la settimana scorsa, il presidente del consiglio Mario Lanza e i capigruppo di centrodestra abbiano deciso di archiviare l’annunciata seduta congiunta di tutti i consigli comunali della zona da tenersi nei locali dell’ospedale (o, addirittura, in caso di negazione dei locali, in mezzo alla strada, nella via don Giovanni Colletto). Invece, si è svolta la sola seduta del consiglio comunale di Corleone e per giunta nella solita sala delle adunanze e senza nessuna informazione data ai cittadini. Tutto questo è stata sottolineato nel lungo dibattito di lunedì sera sia dal mio intervento sia dall’intervento di Salvatore Schillaci (Pd). La giustificazione (incredibile) del presidente Lanza e degli altri teorici dei “toni bassi” è stata quella che non si voleva rischiare di “irritare” l’assessore Russo e il direttore Cirignotta. Quest’ultimo, però, si sarà irritato lo stesso, se ha sentito il bisogno di “faxare” ieri sera stesso il rifiuto di concedere una sala dell’ospedale dove tenere la seduta straordinaria del consiglio comunale. Uno schiaffo vero e proprio, dato al presidente Lanza e al sindaco Iannazzo, rispetto alla quale non c’è stata nessuna presa di posizione. Il consiglio, comunque, l’ordine del giorno delle richieste avanzate all’assessore e al direttore generale l’ha approvato all’unanimità. Adesso si aspetta il presidente della Commissione sanità dell’Ars, Giuseppe Laccoto, convochi il direttore generale dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta, e l’assessore alla sanità, Massimo Russo, insieme al sindacato e ai rappresentanti delle istituzioni, per dare concretezza agli impegni verbali. E la Cgil, insieme al Comitato, ha lanciato una raccolta di firme per salvare l’ospedale, che inizierà a giorni. Sarà il modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e “riscaldare il motore” di una possibile manifestazione di lotta popolare a sostegno della vertenza sanità. (d.p.)
NELLA FOTO IN ALTO: Un momento della seduta consiliare di lunedì sera;
SOTTO: L'assemblea sindacale della Fp-Cgil
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