venerdì 2 aprile 2010

La Fp-Cgil di Palermo: "L'ospedale di Corleone va potenziato, non ridimensionato"

PALERMO - Con una lettera a firma di Mario Scialabba, segretario aziendale dell'Asp di Palermo, e di Filippo Romeo, segretario generale della Fp-Cgil di Palermo, il sindacato ha chiesto un incontro urgente al direttore generale dell'Asp Salvatore Cirignotta e all'assessore regionale alla sanità, Massimo Russo. "La scrivente organizzazione sindacale - si legge nella lettera - stigmatizza l’episodicità e i limiti delle relazioni sindacali fin qui tenute. Provvedimenti importanti, dalla riorganizzazione della rete ospedaliera alla rideterminazione dei fondi contrattuali e altri ancora, sono state adottati senza alcun confronto. Nelle scorse settimane la CGIL ha richiesto, senza ottenere alcun cenno di risposta, un incontro sulla riconversione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera dell’ ASP approvata con la deliberazione 166/09. Tale provvedimento contiene, fra l’altro, un ridimensionamento degli ospedali di Corleone e di Petralia, che andrebbero per diversi considerazioni, fra cui la loro collocazione geografica, potenziati. Il decreto dell’Assessore alla Sanità del 12/03/2010 ha peggiorato la situazione sopprimendo due servizi psichiatrici di Diagnosi e Cura, l’uno presente nell’ospedale di Corleone e l’atro nell’Azienda Ospedaliera Cervello-Villa Sofia, con il prevedibile rischio dell’aumento della mobilità passiva di tali pazienti verso altre province e regioni. Si sottolinea pertanto la necessità di una netta inversione di tendenza per valorizzare, nel rispetto del protocollo d’intesa regionale del febbraio scorso, il confronto fra le parti, in modo da creare le condizioni oltre che per ripianare il disavanzo anche per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, riducendo la distanza fra le parole ed i fatti. La scrivente chiede pertanto un incontro urgente su questi temi, al fine di sviluppare un confronto sugli indirizzi e le scelte che Codesta Amministrazione intende adottare nella stesura dell’atto aziendale, della pianta organica e della riorganizzazione più complessiva dell’azienda. Ciò si rende necessario anche per comprendere e condividere le metodologie e le scelte da seguire nell’utilizzazione e valorizzazione del personale sanitario, amministrativo e contrattista. In assenza di sollecite risposte la Cgil si vedrà costretta a far ricorso all’ampio ventaglio di iniziative di lotta presenti nel patrimonio del movimento sindacale.

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