domenica 18 gennaio 2009

Tangenti inceneritori: Woodcock indaga in Sicilia

FRANCESCO VIVIANO
Intercettazioni svelano contatti tra politici e imprenditori. Tra gli indagati l´imprenditore della Ecopadana, Celestino Zuccotti, il politico campano dell´Udeur, Gerardo De Rosa e l´ex generale dei carabinieri, Gianfranco Milillo, palermitano, che sarebbe stato il "raccordo" tra gli imprenditori e gli esponenti politici agrigentini
Il Pm di Potenza, l´anglo-napoletano, Henry John Woodcock, è sbarcato anche in Sicilia dove ha preso a indagare sulla progettazione e la realizzazione di termovalorizzatori a Sambuca di Sicilia e a Porto Empedocle. Dietro il business gli investigatori ipotizzano un giro di tangenti a politici comunali e regionali, il 2 per cento in un investimento di 60 milioni di euro. Un affare nel quale, allo stato, sono indagati l´imprenditore della Ecopadana, Celestino Zuccotti, il politico campano dell´Udeur, Gerardo DeRosa e l´ex generale dei carabinieri, Gianfranco Milillo, palermitano, che sarebbe stato il "raccordo" tra gli imprenditori e gli esponenti politici agrigentini. Da intercettazioni telefoniche tra Zuccotti, De Rosa e Milillo,è emerso che l´ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, avrebbe dato il suo assenso alla costruzione di un termovalorizzatore a Sambuca, in provincia di Agrigento, nonostante il ministero dell´Ambiente avesse invitato gli amministratori locali a non realizzare inceneritori in quella zona. Gli uomini di Woodcock, poliziotti e carabinieri giunti da Potenza, per settimane e settimane hanno pedinato, registrato, fotografato, incontri e conversazioni a Palermo ma anche dentro i palazzi comunali di Sambuca e di Porto Empedocle, raccogliendo materiale che, secondo l´accusa, proverebbe gli affari illeciti che ruotano attorno alla realizzazione di termovalorizzatori ed impianti fotovoltaici da realizzare in Sicilia. Per Woodcock l´inchiesta, partita da quella che a Potenza ha coinvolto i vertici della Total, ha svelato «un quadro allarmante pieno di commistioni tra affari, politica e logge massoniche che incidono in modo pesante sulcorretto e imparziale ruolo delle istituzioni». Secondo quanto emerge dall´inchiesta, il generale Milillo che aveva costituito anche una propria società consorziata con quella di Celestino Zuccotti, avrebbe aperto la pista che portava gli imprenditori in Sicilia. Il progetto per la realizzazione del termovalorizzatore comincia a muovere i primi passi nell´estate del 2007 ed è il generale Milillo che «al fine di prospettare agli amministratori siciliani» il progetto «pianifica» una riunione presso la sede della Società Ato a Palermo alla quale partecipano, oltre a Milillo, Gerardo De Rosa, Giovanni Lo Schiavo, Celestino Zuccotti, Salvatore Montalbano, dirigenti della società ed il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro («circostanza emersa - è scritto nei rapporti investigativi - solo dalle intercettazioni telefoniche sulla linea di Celestino Zuccotti»). Un incontro che è stato però monitorato dagli 007 di Woodcock. Altri incontri sarebbero avvenuti con il presidente del Consiglio provinciale di Agrigento e con il sindaco di Porto Empedocle, Fioretto. Ma il progetto per la realizzazione del termovalorizzatore a Sambuca di Sicilia subisce qualche rallentamento per problemi creati da alcuni consiglieri comunali. E, riferendosi a questi rallentamenti in una conversazione telefonica tra Gerardo De Rosa e la moglie, l´imprenditore dice che la vicenda. «è lunga perché vogliono mangiare questi, vuole mangiare quell´altro... ». Il problema era legato ai tre consiglieri comunali dell´opposizione del Comune di Sambuca di Sicilia - scrivono gli inquirenti - i quali in un primo momento erano contrari alla costruzione del termovalorizzatore. Difatti la realizzazione dell´impianto era legata all´unanimità da parte dell´intero Consiglio comunale di quella città». A tentare di fare scorrere agevolmente il progetto interviene il generale Milillo che conversando con Salvatore Montalbano lo rassicura dicendogli «ci sono tre consiglieri dell´opposizione, diciamo dissidenti, no, che nutrono dubbi... Questi tre che nutrono dubbi io li conosco e i dubbi gli passeranno. Va bene?». Gli investigatori seguono da molto vicino tutta la vicenda e registrano anche una riunione del consiglio comunale di Sambuca avvenuta nell´agosto del 2007. L´investimento previsto per il termovalorizzatore è di circa 60 milioni di euro ed in una conversazione intercettata l´imprenditore De Rosa dice ad Antonino Raso che: «il discorso della Sicilia, siccome li ci sono tre o quattro pescecani che vogliono mangiarci sopra..... è mirata all´ambiente, loro invece sono anche ambientalisti e oggi cercano di fare i furbi! Gli è stato promesso il due per cento!... chi è che gli dà il due per cento al Comune se non lo facciamo noi?». A settembre però il consiglio comunale di Sambuca dice no alla realizzazione del termovalorizzatore. Le indagini continuano e le carte di Woodcock finiranno presto alla procura della Repubblica di Palermo.
LA REPUBBLICA, SABATO, 17 GENNAIO 2009