venerdì 30 gennaio 2009

La riforma degli Ato-rifiuti in Sicilia. Votano insieme Mpa e Pd, il Pdl e l'Udc sbattono la porta

di Salvatore D'Anna
Nuovo terremoto politico in Sicilia. La commissione Territorio e Ambiente dell’Ars ha approvato il provvedimento sulla riforma dei rifiuti. Il testo è stato votato solo da Mpa e Pd, mentre i rappresentanti del Pdl e dell’Udc hanno abbandonato sin dall’inizio i lavori della commissione. “La maggioranza non c’è più. A questo punto Lombardo ne prenda atto”, dice il capogruppo del Pd Antonello Cracolici. Il testo sulla riforma degli Ato rifiuti approvato dalla commissione assorbe le principali proposte del Pd: il ddl prevede, infatti, un nuovo Piano rifiuti che soppianterà quello voluto da Cuffaro costruito sui quattro termovalorizzatori. Sempre su proposta del Pd sono stati previsti un Piano di rientro per i debiti degli Ato e un Piano straordinario di discariche ad iniziativa pubblica in Sicilia. Soddisfatti il governo e il partito del presidente Lombardo, l’Mpa. “L’approvazione della IV commissione dell’Ars del disegno di legge di riordino degli Ato è un significativo passo in avanti nella strada già tracciata”, commenta l’assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente Pippo Sorbello. “Si tratta di una segnale molto importante – ha detto Sorbello – delle scelte che il governo intende perseguire in un settore così decisivo. Nei prossimi giorni, su richiesta dei parlamentari della IV commissione valuteremo l’opportunità di insediare una Task force tecnica in grado di gestire l’emergenza fino all’approvazione della legge e alla sua piena applicazione”. “L’approvazione del ddl di riforma degli Ato rifiuti rappresenta un momento di vera riforma della politica ambientale in Sicilia”. Riccardo Minardo, a nome dell’Mpa, da voce alla soddisfazione del partito per aver sbloccato l’iter di un provvedimento fondamentale per superare l'attuale fase di crisi. “Il sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia era al collasso a causa della precedente riforma, che non aveva risolto i problemi, ma li aveva amplificati. Il disegno di legge esitato dalla commissione - aggiunge Minardo - è addirittura migliorativo rispetto al testo presentato dal governo, perché permetterà ai comuni di recuperare le somme non riscosse e soprattutto perché elimina una serie di costi che erano già stati ribaltati sul servizio e quindi sui cittadini”. Mentre in commissione Ambiente e Territorio erano fermi due disegni di legge per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, uno presentato dal governo e l’altro del Pdl, il Partito democratico stamattina ha proposto la sua ricetta per salvare la Sicilia dall’emergenza rifiuti. Non un ddl, ma tre emendamenti presentati al disegno di legge “Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti e delle acque” proposto dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giuseppe Sorbello dell’Mpa. Un nuovo piano di rifiuti incentrato sulla raccolta differenziata; un piano di rientro per superare la situazione debitoria degli Ato siciliani; utilizzare esclusivamente discariche pubbliche, stabilire tariffe uniche per il conferimento dei rifiuti e ridurre gli Ato da 27 a non oltre 14. Sono questi i punti salienti dei tre emendamenti. “Stiamo assistendo a un vero e proprio collasso del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Sicilia - dice Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Ars -. Bisogna varare entro 180 giorni un nuovo piano”. Il Pd mette sotto accusa quello redatto dall’allora commissario straordinario per l'emergenza ed ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, “costruito ad arte sulla centralità dei termovalorizzatori, il cui unico risultato è stato creare debiti e riempire di immondizia le strade”. Sotto accusa anche il governo Berlusconi, che si muoverebbe per aiutare esclusivamente le singole emergenze delle singole città, le emergenze degli “amici”, riferendosi il Pd agli aiuti economici per salvare l’Amia di Palermo e per chiudere il buco nel Bilancio del Comune di Catania. “Non vorremmo che a qualcuno interessasse dichiarare un nuovo stato di emergenza solo allo scopo di nominare nuovamente un commissario ad hoc”, dice il capogruppo del Pd. Il partito di Cracolici propone uno studio tecnico ed economico su cui stilare un nuovo piano di uscita dalla crisi e rilancio del settore. Il piano del Pd si fonda sulla raccolta differenziata e il ciclo integrato dei rifiuti e relega agli impianti di termovalorizzazione solo la parte residuale dei rifiuti, quella che non si può riciclare. La proposta prevede anche una possibile soluzione per superare la situazione debitoria degli Ato. Un Piano di rientro simile a quello studiato per i debiti della sanità, che indicherà agli Ato parametri, obiettivi e criteri per una “sana gestione” ai quali attenersi per potere essere sostenuti nel percorso di risanamento economico. Previsto un apposito fondo da 250 milioni di euro a disposizione degli Enti locali per ripianare i debiti anche attraverso rimborsi ventennali a tasso agevolato. “Un buon sistema per ripianare i debiti degli enti locali sarebbe quello di restituire, sottoforma di premi, parte dell’Iva pagata dai Comuni alla Regione attraverso le società d’ambito”. Gli enti locali dovranno però meritare l’aiuto economico, impegnandosi a praticare la raccolta differenziata, riportando i costi di gestione ai piani industriali e riportando a principi di equità i costi di conferimento dei rifiuti in discarica. “La situazione debitoria degli Ato rifiuti non può essere scaricata tutta sugli enti locali siciliani poiché andrebbero, in gran parte, in dissesto. Dal Fondo per le autonomie locali, pari a 913 milioni di euro, si attinge già per coprire tutti i servizi essenziali erogati dai 390 comuni della Sicilia”, spiega Giovanni Barbagallo. “La Regione dovrebbe stanziare almeno 500 milioni di euro - aggiunge - non solo perché in questi anni ha incassato l’Iva versata dai comuni attraverso le società d'ambito ma, soprattutto, perché è responsabile di un piano rifiuti che ha prodotto un aumento delle tariffe, accumulo di debiti e un livello di raccolta differenziata tra i più bassi d’Italia”. “Bisogna costruire prima i contenuti e poi i contenitori: se non si fa questo la situazione precipiterà – dice Concetta Raia, componente della commissione Ambiente e territorio -. Chiamiamo in causa anche il governo nazionale perché intervenga concretamente e affronti col governo regionale questa emergenza”.
SiciliaInformazioni.com

1 commento:

cuccototo ha detto...

I MORTI NON TORNANO.................... I VIVI NON PARLANO.................... I FIGLI SI INGANNANO.................. TOTO'