Catania, la pensionata esausta dopo le numerose liti: "Non ha rispetto e non mi dice mai dove va". Lui, disoccupato e celibe, ancora a casa con lei: "Cucina male e mi dà pochi soldi"
CATANIA - Dopo l'ennesimo litigio sull'orario di rientro a casa, la madre esasperata non ce l'ha fatta più e ha tolto al figlio le chiavi di casa e la paghetta. Punizione "esemplare", per più di un motivo. Infatti la genitrice ha 81 anni e il "pargolo" riottoso 61. La donna, pensionata, vive da sempre con il figlio, che è disoccupato, celibe, e non ha nessuna intenzione di lasciare la casa di mammà. E' stata proprio lei, come riferisce l'edizione di Catania del quotidiano La Sicilia, a rivolgersi alla polizia di Caltagirone per cercare di "convincere quel testone" di suo figlio a "comportarsi bene con la sua mamma". Pronta la replica di lui: "Si comporta male, mi dà una paghetta settimanale insufficiente, non sa cucinare bene". Un agente del commissariato ha fatto da paciere e dopo avere raccolto gli sfoghi dei due li ha convinti a riprovare a vivere insieme in armonia. "Mio figlio non mi rispetta - si è sfogata la donna con la polizia, dopo avere lasciato il figlio fuori di casa - non mi dice dove va la sera, e torna tardi a casa. Per punirlo sono stata costretta a togliergli le chiavi di casa e lasciarlo fuori, dopo che aveva fatto ancora una volta le ore piccole. Non è mai contento dei cibi che gli preparo e ha sempre un motivo per lamentarsi. Così non si può andare avanti...". "La colpa non è mia - è stata la replica del figlio - è lei che si ostina a trattarmi male: mi dà una paghetta settimanale troppo modesta, e a me che sono disoccupato quei soldi non bastano. E, poi, cucina veramente male...".
L'intervento dell'agente di polizia ha smorzato i toni dello scontro e madre e figlio sono tornati a casa insieme, con tanto di chiavi e paghetta per lui.
CATANIA - Dopo l'ennesimo litigio sull'orario di rientro a casa, la madre esasperata non ce l'ha fatta più e ha tolto al figlio le chiavi di casa e la paghetta. Punizione "esemplare", per più di un motivo. Infatti la genitrice ha 81 anni e il "pargolo" riottoso 61. La donna, pensionata, vive da sempre con il figlio, che è disoccupato, celibe, e non ha nessuna intenzione di lasciare la casa di mammà. E' stata proprio lei, come riferisce l'edizione di Catania del quotidiano La Sicilia, a rivolgersi alla polizia di Caltagirone per cercare di "convincere quel testone" di suo figlio a "comportarsi bene con la sua mamma". Pronta la replica di lui: "Si comporta male, mi dà una paghetta settimanale insufficiente, non sa cucinare bene". Un agente del commissariato ha fatto da paciere e dopo avere raccolto gli sfoghi dei due li ha convinti a riprovare a vivere insieme in armonia. "Mio figlio non mi rispetta - si è sfogata la donna con la polizia, dopo avere lasciato il figlio fuori di casa - non mi dice dove va la sera, e torna tardi a casa. Per punirlo sono stata costretta a togliergli le chiavi di casa e lasciarlo fuori, dopo che aveva fatto ancora una volta le ore piccole. Non è mai contento dei cibi che gli preparo e ha sempre un motivo per lamentarsi. Così non si può andare avanti...". "La colpa non è mia - è stata la replica del figlio - è lei che si ostina a trattarmi male: mi dà una paghetta settimanale troppo modesta, e a me che sono disoccupato quei soldi non bastano. E, poi, cucina veramente male...".
L'intervento dell'agente di polizia ha smorzato i toni dello scontro e madre e figlio sono tornati a casa insieme, con tanto di chiavi e paghetta per lui.
(La Repubblica, 2 agosto 2007)
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