venerdì 2 maggio 2008

Corleone, il comune costretto a sospendere i lavori di ristrutturazione di S. Agostino. Una delle imprese ha rapporti organici con la mafia

Corleone (*codi*) Sospesi i lavori di completamento del convento di Sant’Agostino. Il titolare di una delle imprese aggiudicatarie dell’appalto e conserziatesi per la realizzazione dell’opera è risultato avere rapporti organici a “Cosa Nostra”. Immediata la chiusura del cantiere disposta dall’Amministrazione Comunale, che ha applicato il protocollo sulla legalità intitolato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.. I lavori avrebbero dovuto essere completati ad agosto 2008. In atto sono stati completati i prospetti, riconsolidata la struttura, riparati i tetti mentre restano da collocare gli infissi, i pavimenti e gli impianti elettrici e di climatizzazione. L’ultimo appalto è stato espletato dal Comune nel mese di dicembre 2005 per importo complessivo a base d’asta di 2.545.782,42 euro. Vincitrice è risultata una associazione temporanea di imprese con capofila l’impresa Di Giorgi s.r.l. con sede ad Alcamo (TP) che praticò un ribasso del 25,30%. Ma, a finire nell’elenco delle imprese “contaminate” dalla mafia non è stata la capofila ma il titolare di una delle società mandanti. E’ la seconda volta in vent’otto anni che i lavori per il restauro del convento vengono sospesi . Una storia infinita, quella del restauro del Convento degli Agostiniani che sorge in pieno centro storico, iniziata nel 1981 quando fu dato l’incarico di progettazione dell’opera. La prima impresa a lavorare per il consolidamento della struttura fu una ditta di Corleone che si aggiudicò la gara nei primi anni 80’, ma dopo qualche mese finì in amministrazione controllata. Seguì poi l’appalto vinto dalla ditta Miceli di San Giuseppe Jato e quindi la gara aggiudicata al raggruppamento d’imprese costituita dalle ditte Di Giorgi s.r.l., Codim s.r.l. di Alcamo e Tonnino Giovanni Battista di Partinico che consorziatesi presero il nome di “Società Consortile Sant’Agostino a.r.l.” con sede ad Alcamo. La segnalazione della Prefettura di Palermo è pervenuta al protocollo del Comune tre giorni fa e contestualmente è scattata la sospensione dei lavori. Nei prossimi giorni l’Amministrazione adotterà il provvedimento di rescissione del contratto, cui seguirà la quantificazione delle opere finora realizzate dal Consorzio Sant’Agostino e di quelle ancora da realizzare. I tecnici del Comune sono al lavoro per la definizione dello stato di consistenza che sarà il punto di partenza dell’ennesimo appalto. “Il sistema di controllo sulle procedure d’appalto, anche se con tempi non brevi, ha garantito ancora una volta l’estromissione delle ditte che hanno rapporti con esponenti di Cosa Nostra – ha dichiarato il sindaco Nino Iannazzo - Ora la vera sfida è riappaltare con celerità la restante parte dei lavori in modo da poter consegnare alla città questo edificio che da troppo tempo attende di essere completato, mettendo così fine a questa sventurata e costosa vicenda. L’immobile appena terminato sarà destinato a contenitore di diverse sale espositive, pinacoteca e uffici comunali, e dovrebbe divenire un nuovo polo per la promozione culturale della città”.
Cosmo Di Carlo

1 maggio 2008
FOTO. Una visuale aerea del complesso di S. Agostino a Corleone

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