«L'azzardo e l'innovazione sono la chiave per vincere una sfida che non si vince sommando i vecchi frammenti che peraltro non corrispondono più all'orientamento reale dell'opinione pubblica». Così il Ministro degli Esteri Massimo D'Alema definisce la scelta del Partito Democratico di «correre da solo» al direttore Antonio Padellaro durante la videochat di sabato all'Unità online . E quanto ad un suo disaccordo con Walter Veltroni su questa scelta, D'Alema smentisce: «Sono d'accordo con la soluzione di Veltroni, dietro queste voci c'è solo un ipotesi di complotto o un modo, forse per indebolire il Partito Democratico. D'altra parte che il Pd abbia fatto la scelta giusta lo conferma il fatto, ha detto D'Alema che «Berlusconi insegue il Partito democratico., cosa che non succedeva da anni». E «Berlusconi ha molti difetti» ma certamente non gli si può attribuire il fatto di non avere «il fiuto» di capire l'opinione pubblica. per questo motivo «insegue il partito democratico». Il Paese «vive la crisi del bipolarismo», c'è «un enorme stanchezza», c'è un elettorato in movimento che cerca qualcosa di nuovo, con una guida forte e una speranza di futuro». per questo, se il Pd intercetta «come sta intercettando queste domande può cambiare il panorama elettorale e politico».
Quanto alla sinistra, D'Alema non usa mezzi termini. L'alleanza della sinistra riformista con quella radicale, si è ormai «consumata in una fatica a governare che il paese non accetta più». Lo stesso Bertinotti è entusiasta della separazione con il Pd perché anche lui «sente di potersi liberare da un peso e un vincolo del governo». Sia il Partito Democratico che la sinistra ora devono «dispiegare il proprio progetto. Non possiamo rimetterci a scrivere un programma in cui siamo tutti costretti a dire e a non dire e poi una volta al governo trovarci a decidere se fare o non fare».
E a proposito dell'intervista che Mussi ha rilasciato all'Unità in cui definisce «un azzardo liquidare il centro sinistra» che il ministro della Ricerca e dell'Università attribuisce alla «voglia di una grande coalizione D'Alema risponde con fermezza. «È un azzardo, quello del Pd che ritengo sia in lena con quello che succede in Europa, in Spagna anche Zapatero è al governo con una sinistra riformista e poi c'è una sinistra radicale. Quanto alla voglia di coalizione credo che questa affermazione di Fabio Mussi rientri nella cultura del sospetto». «E- conclude fermamente il vicepremier- non credo che con questa legge elettorale sia possibile che se vinciamo e con il premio di maggioranza prendiamo il 55% dei voti cercheremo di fare una coalizione con Berlusconi. Lui, poi, con tutte quelle bocche che dovrà sfamare se vince non credo che chiamerebbe noi».
L'Unità, 09.02.08
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