“Il governo Cuffaro dica chiaramente come ritiene possibile far conciliare il Piano di rientro della spesa sanitaria che prevede, fra l’altro, la riorganizzazione del 118, con la decisione di permettere alle ultime 74 assunzioni fatte ad agosto per altre finalità, di affollare ulteriormente l’esercito di oltre 3300 autisti-soccorritori già in servizio”. Lo chiedono i deputati regionali PD Roberto De Benedictis e Filippo Panarello, componenti della commissione Sanità all’Ars, e il capogruppo Antonello Cracolici, che hanno presentato un’interrogazione all’assessore regionale alla Sanità.
“Il 118 - dicono i deputati PD – costa in Sicilia circa 230 milioni di euro l’anno a fronte, ad esempio, dei 90 milioni che l’analogo e più efficiente servizio costa nella regione Piemonte. Secondo la relazione della sottocommissione Enrinches-Ghirardini-Giustolisi il servizio deve eliminare gli sprechi, costare meno ed essere più efficiente, così come richiesto anche dal Piano di rientro del deficit”.
“Ma nonostante la gravità della situazione – si legge nell’interrogazione - nel mese di agosto di quest’anno, e cioè immediatamente dopo la stipula del Piano, la SISE SpA, società che ha in carico il personale del 118, ha proceduto all’assunzione a tempo determinato di 74 nuovi ispettori-verificatori, col compito di accertare eventuali danni degli automezzi impegnati (si evidenzia che, a fronte delle 269 ambulanze in servizio, ogni verificatore risulta addetto in media al controllo di un numero inferiore a 4 ambulanze!).
Queste assunzioni – prosegue l’interrogazione - sono avvenute per chiamata diretta, senza alcuna selezione ad evidenza pubblica, nonostante il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti avessero già avuto modo di stigmatizzare precedenti assunzioni di personale eseguito dalla stessa SISE SpA con le medesime procedure. Oltretutto fra i mesi di settembre ed ottobre, cioè subito dopo la loro assunzione quali verificatori, agli stessi è stato fatto frequentare un corso OVAS (Operatore Volontario Assistente Sanitario) per autista-soccorritore, tenutosi presso la centrale operativa del 118 di Messina, della una durata di 20 giorni”
“Tutto ciò – concludono De Benedictis, Panarello e Cracolici – fa pensare al possibile inserimento in servizio di 74 nuove unità in aggiunta agli oltre 3300 autisti-soccorritori già in servizio, al di fuori ed in contrasto con ogni programmazione del servizio stesso e con gli impegni di contenimento della spesa assunti nel cosiddetto Piano di Rientro”.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
All’Assessore Regionale alla Sanità
Premessi gli enormi costi del servizio “118” in Sicilia che, come riferito dalla sottocommissione Enrinches-Ghirardini-Giustolisi per il miglioramento del sistema di emergenza/urgenza, grava sul Servizio Sanitario Regionale per circa 230 milioni di euro/anno a fronte dei 90 milioni di euro/anno che l’analogo e più efficiente servizio costa nella regione Piemonte;
Visto che la relazione della suddetta sottocommissione evidenzia una lunga serie di carenze e criticità del servizio di emergenza/urgenza siciliano e la necessità di avviare una profonda ristrutturazione dell’intero servizio, pervenendo ad una sua maggiore efficienza unitamente al contenimento della relativa spesa;
Visto che anche il “Piano di Contenimento e di Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2007-2009”, cosiddetto Piano di Rientro (nel seguito PdR), sottoscritto a Roma il 31 luglio 2007 dal presidente della Regione Siciliana, dal Ministro della Sanità e dal Ministro dell’Economia, mette in luce “gli alti costi determinati dall’espletamento di tale servizio” prevedendone la riorganizzazione, inclusa la revisione della convenzione con la Croce Rossa Italiana da deliberarsi da parte della Giunta Regionale entro il 30 novembre 200 7in modo da assicurare il cambiamento di gestione fin dal 1° gennaio 2008, nonché una serie di misure di risparmio sul servizio in atto;
Appreso che, nonostante la gravità della situazione e le misure previste nel PdR, nel mese di agosto di quest’anno, e cioè immediatamente dopo la stipula del suddetto piano, la SISE SpA, società che ha in carico il personale del servizio “118”, ha proceduto alla assunzione a tempo determinato di 74 nuovi ispettori-verificatori, col compito di accertare eventuali danni degli automezzi impegnati (si evidenzia che, a fronte delle 269 ambulanze in servizio, ogni verificatore risulta addetto in media al controllo di un numero inferiore a 4 ambulanze!);
Evidenziato che tali assunzioni sono avvenute per chiamata diretta, senza alcuna selezione ad evidenza pubblica e che già il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti hanno avuto modo di stigmatizzare precedenti assunzioni di personale eseguito dalla stessa SISE SpA con le medesime procedure;
Considerato che fra i mesi di settembre ed ottobre, cioè subito dopo la loro assunzione quali verificatori, agli stessi è stato fatto frequentare un corso OVAS (Operatore Volontario Assistente Sanitario) per autista-soccorritore, tenutosi presso la centrale operativa del “118” di Messina per una durata di 20 giorni;
Ritenuto che tale procedura preluda al possibile inserimento in servizio di 74 nuove unità in aggiunta agli oltre 3300 autisti-soccorritori già in servizio, al di fuori ed in contrasto con ogni programmazione del servizio stesso e con gli impegni di contenimento della spesa assunti nel cosiddetto Piano di Rientro;
per sapere
1) se il Governo era informato delle assunzioni che sono state operate dalla SISE SpA nel mese di agosto 2007 e quale ne è la sua valutazione;
2) come ritiene tali assunzioni compatibili con il “Piano di Contenimento e di Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2007-2009” firmato il 31 luglio 2007 ed in particolare con la riorganizzazione ivi prevista del servizio “118” in Sicilia;
3) se può escludere che le 74 unità in parola, assunte come verificatori, possano aggiungersi agli autisti-soccorritori già in servizio.
Palermo, 25 ottobre 2007
De Benedictis, Cracolici, Panarello
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