Ha introdotto l’incontro Calogero Parisi, presidente della coop “Lavoro e non solo”, che ha espresso a nome di tutti noi la solidarietà a Lirio Abbate. Poi ha parlato lui. Ci ha raccontato dei giornali che parlano poco di mafia, delle televisioni controllate della politica, delle difficoltà per i cittadini di essere correttamente informati e, quindi, di potersi fare una corretta opinione di quello che avviene nei rapporti tra mafia e politica.
“Ci sono comportamenti di politici che sono penalmente irrilevanti, ma che dal punto di vista etico e sociale sono sicuramente condannabili”, ha detto Abbate. “Questo bisognerebbe raccontare e questo abbiamo provato a raccontare nel libro I COMPLICI”, ha aggiunto il giornalista. Ed ha citato l’esempio del parlamentare dei Ds Mirello Crisafulli, sorpreso a parlare in un albergo col capo mafia di Enna, che il suo partito ha premiato con un seggio al parlamento nazionale. E poi dei rapporti dei senatori Enrico la Loggia e Renato Schifani, di Forza Italia, con i mafiosi di Villabate.
Dopo il suo intervento, come al solito, abbiamo sommerso di domande il nostro ospite, che ci ha risposto in maniera brillante. Lirio Abbate ci ha raccontato di quando, unico giornalista presente, ha assistito all’arresto di Provenzano, che poi ha comunicato per primo al “mondo”. “Ricordo – ha raccontato Abbate - che Provenzano era seduto nel suo ufficietto nel casolare di Montagna dei cavalli, con la macchina da scrivere sul tavolo, con tanti pizzini e col televisore acceso. Ad un certo punto, l’edizione straordinaria del telegiornale, che dava la notizia del suo arresto. Lui si è girato verso la Tv, poi mi ha guardato e ha detto: “Complimenti!”.
Abbiamo salutato Abbate, augurandogli di continuare a svolgere al meglio il suo lavoro. Poi abbiamo cenato, siamo stati un po’ insieme a chiacchierare tra noi e infine tutti a letto per la nanna.
3 ottobre 2007
FOTO: Un momento dell'incontro dei volontari con Lirio Abbate
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