Dialogos: Come sappiamo, per soli tre voti Iannazzo è diventato sindaco di Corleone. Da parte della sua coalizione sono stati presentati due ricorsi al TAR. Ci potrebbe indicare le motivazioni su cui si fondano?
Nicolosi: Intanto il dato elettorale ufficiale conferma una prevalenza di quella coalizione. Io ho fatto una valutazione del voto e ho preso atto che i corleonesi volevano un sindaco corleonese. C'erano cinque candidati a sindaco, quattro erano di Corleone e hanno totalizzato circa il 70% dei voti. Il che mi porta a dire che c'era quindi una spinta verso quella direzione. Poi la coalizione del secondo turno ha registrato questo scarto minimo di voti, anche se tanti rappresentati di lista ed elettori hanno registrato anche nei seggi una pressione fortissima di quella coalizione, che ha determinato probabilmente l'attribuzione a Iannazzo di più consensi di quanti dovessero essere. Quindi siamo stati penalizzati anche nel seggio. Per cui ho sentito anche il dovere, su spinta di tanti, di presentare ricorso, più come atto di disponibilità verso quasi la metà degli elettori piuttosto che come spinta personale ad un rinnovato impegno. Il ricorso è nato dal fatto che c'è questa sollecitazione di tanti amici che non intendo abbandonare per continuare questa esperienza insieme, dal fatto che avevamo saputo di tante pressioni nei seggi inopportune, dal fatto che sapevamo di modalità specifiche che ci sembrano legate a logiche di controllo del voto. Evidentemente queste cose possono essere oggi ipotizzate, non sono attualmente confermate, certo se il ricorso dovesse essere accolto e se nella verifica queste cose salteranno fuori sarà una conferma in questa direzione, altrimenti rimarranno delle ipotesi.
Nicolosi: Secondo me si. Certamente c'è una logica di scambio che è dentro tante cose nella nostra società. Chi fa qualcosa a beneficio di qualcuno si aspetta da questo un ritorno. La logica di scambio non è tale quando si fa un attività per il bene comune, perchè è quello il compito per cui ci si impegna in politica. Noi abbiamo avuto notizie indirette non confermate di pressioni forti sugli elettori che hanno avuto piccoli benefici. Io non l'ho fatto. Per quella che è stata la mia esperienza politica e per quello che è il mio essere a Corleone non posso scendere a questi livelli. Io non l'avrei fatto perchè la mia presenza qui o viene vista come una situazione diversa dalla routine quotidiana o non ha senso. Secondo me c'è stata la logica di voto di scambio, ed è appartenuta alla coalizione che non è la nostra.
Dialogos: Potrebbe darci un suo giudizio su questi primi mesi dell’amministrazione Iannazzo?
Nicolosi: L'avvertite più voi che siete qui che io che sono fuori. C'era ad esempio un bando pronto per iniziare i lavori dell'ex Ospedale dei Bianchi e non se ne ha più notizia. Il mio timore è che il progetto si areni per stupidi interessi contrastanti, alcuni dei quali fanno capo non so se alla vecchia congregazione o a qualche sacerdote che pensa di poter aver titolo ad intervenire in termini proprietari sulla struttura, ma così non è. La cosa strana è che io, non corleonese, mi battevo perchè questo bene rimanesse della città e divenisse patrimonio del Comune. Altri non ne sono proprietari nè hanno la capacità finanziaria per poter intervenire. Il Comune questa capacità l'ha dimostrata e infatti ha ottenuto 2,5 milioni di euro. Però alla fine ci si scontra con questi interessi minuti di chi non ha alcuna possibilità di dimostrare giuridicamente di avere titoli per tenere quella proprietà, per altro sottraendola alla città perchè si sta degradando. Ma tornando alla domanda, mi pare che gli attuali amministratori brancolano un poco, ma ciò era messo nel conto. La cosa che mi è sembrata strana è che i corleonesi abbiano votato per l'interesse piccolo immediato, magari di qualche famiglia che riceve piccoli benefici piuttosto di un interesse generale che porterebbe più benefici anche se non direttamente a quelle famiglie. Creerebbe una ricaduta meno visibile ma più reale.
Dialogos: Lei conosce gran parte dell’attuale giunta. Teme che qualche assessore possa utilizzare la propria posizione a fini personali?
Nicolosi: Questo è già avvenuto in precedenza, da sindaco io mi raccomandavo spesso di fare attenzione a non andare oltre con certi modi di fare politica, intanto perchè personalmente non potrei condividerli, ma poi perchè se c'è un problema mafia a Corleone come in Sicilia, cosa è la mafia se non un modo per comprimere la libertà degli altri. Allora se con gli strumenti di potere non si cerca di rendere libere le persone aiutandole a crescere ma non condizionandone i loro bisogni evidentemente si fa indirettamente un favore alla mafia. Allora quando si utilizzano gli strumenti del potere del governo soltanto per la ricerca di spazi e presenze personali costringendo gli elettori a seguire chi ti può fare un beneficio evidentemente è un modo non idoneo a contrastare il fenomeno mafioso, perchè va nella direzione della compressione degli spazi di libertà, che invece vanno allargati. Noi nella primavera scorsa abbiamo voluto quella manifestazione, Voglia di libertà, che è l'idea massima di una realtà che essendo libera non è soggetta alla mafia.
Dialogos: Il 9 Novembre il TAR deciderà sull’ammissibilità dei ricorsi ed eventualmente entro l’anno ne conosceremo l’esito. Se lei dovesse vincere e riprendere poi l’attività amministrativa, quali provvedimenti adotterebbe?
Nicolosi: Intanto bisognerà far respirare questa città. Io ho notizia di un'attività di persecuzione degli avversari da parte della nuova giunta. Questa è la cosa più sbagliata perchè secondo me, in particolare nella struttura burocratica, se ci sono funzionari validi non bisogna vedere di che colore sono, se sono stati amici o nemici, sono validi e basta. Bisogna farli lavorare e premiarli se lavorano bene. Deve esserci una pressione forte per far valere gli interessi pubblici rispetto a quelli privati, perchè troppa gente, al Comune come in tante pubbliche amministrazioni, ha fatto i propri comodi. Quando si fa una normale operazione di riordino degli uffici per fare lavorare il personale che c'è già, io lo condivido. Dispiace se è stato fatto invece solo per aggredire gli avversari. E così anche nei confronti della città, dividere tra buoni e cattivi. La gente ha votato, si è espressa perchè aveva delle opinioni. Dopodichè la città deve tornare a respirare, non può essere amministrata dalla logica piccina del dire “tu non sei stato con me e ti faccio vedere come ti finisce, torna con me e forse sarai premiato”. Sono logiche di un permanere di una mentalità che aiuta la mafia.
Dialogos: Molti non vedono di buon occhio le manovre che lei ha fatto per mantenere la presidenza del CIDMA. Cosa dice a riguardo?
Nicolosi: Semmai qui le manovre le hanno fatto gli altri, coloro i quali pensavano che il CIDMA fosse un ufficio del Comune, pensavano essendo arrivati al Comune di poterlo gestire. Ma così non è, il CIDMA ha una sua autonomia. Io ho sempre ricordato a tanti che quando fui eletto nel 2002 chiamai Cipriani e il segretario della Camera del lavoro Paternostro e chiesi loro se volessero continuare a guidare il CIDMA, avrebbero avuto tutto il sostegno dell'amministrazione comunale. Loro hanno scelto una via diversa, quella delle dimissioni e della contrapposizione, linea certamente non voluta dall'amministrazione. Qui invece l'amministrazione che è arrivata aveva già in fase elettorale promesso il CIDMA e il Consorzio Terre di Corleone ad alcuni nuovi amici, legando questa struttura che deve essere autonoma per potere esplicare la attività che svolge, magari una autonomia che si raccordi con altre realtà istituzionali, però non può essere vista come un luogo in cui collocare qualche amico che è stato vicino. Poi il tentativo di impossessarsene. C'è stata una manovra dell'amministrazione per espellere tutti coloro i quali nel CIDMA avevano svolto un prezioso lavoro, come riconosciuto anche fuori. E’ sto il loro primo pensiero. Sarebbe importante una collaborazione, specialmente quando gli obiettivi possono essere comuni, ma certamente non è pensabile che il CIDMA sia ricondotto ad una logica di possesso dell'amministrazione comunale. Quindi noi abbiamo impedito questa logica e l'abbiamo impedito correttamente seguendo un iter corretto.
Dialogos: La contrapposizione che c’è tra lei e il sindaco Iannazzo può costituire un problema per le attività del CIDMA? Il Centro potrà subire una fase di stallo, o continuerà ad operare indipendentemente?
Nicolosi: La vicinanza del Comune al CIDMA è stata essenziale per farlo ripartire. Noi abbiamo trovato una struttura e un’associazione che di fatto non operava, perché magari non c’erano state risorse, perché costituita nel 2001 e già nel 2002 l’amministrazione è cambiata e forse non c’è stato neanche il tempo per attivarla, per cui il sostegno del Comune nel riavvio del CIDMA è stato essenziale. Il CIDMA è un’associazione che ha una presenza storica ed essenziale a Corleone, ma che va oltre Corleone. La collaborazione sarebbe importante, potrebbe essere anche vitale, perché nel momento di difficoltà il Comune è stato sempre vicino al CIDMA e lo ha sostenuto. Noi stiamo lavorando perché il CIDMA possa avere anche una sua capacità di lavoro autonomo derivante anche da una dimensione che viene riconosciuta da organismi regionali o nazionali e che sia finanziata. Sarebbe quindi spiacevole se il Comune non fosse accanto, ma si può andare avanti anche senza esso. Noi oggi abbiamo delle difficoltà finanziarie, anche perché per tre mesi, anziché occuparci del CIDMA, ci siamo dovuti occupare di chi lo voleva aggredire. Oggi soffriamo l’ostilità del Comune che ci dovrebbe far arrivare dei fondi già deliberati, già previsti, ma non li fa arrivare.
Dialogos: A quanto ammontano questi fondi?
Nicolosi: Un fondo dello Stato, che per altro transitava soltanto per il Comune, è stato bloccato per più di due mesi; soltanto pochi giorni fa è stato accreditato al CIDMA, ma erano fondi che lo Stato aveva assegnato al CIDMA. Mentre c’è una quota di una risorsa legata alla manifestazione “Voglia di libertà” per un complessivo di 25.000 euro, di cui ancora devono essere versati 12.500 euro, e noi abbiamo anche dei creditori, che si sono impegnati in quella manifestazione, con i quali abbiamo sottoscritto dei contratti perché sapevamo di avere quelle risorse e che adesso bussano alle porte e ci chiedono quei soldi. E poi in quel preventivo era stato previsto un altro stanziamento di 20.000 euro, per cui “Voglia di libertà”, che è costata 260.000 euro, sarebbe costata al Comune 40.000, al CIDMA niente e 220.000 euro venivano da altri enti, ma quei 20.000 già da noi previsti non furono poi erogati, perché ci siamo impegnati, quando è stato approvato il bilancio, a non spendere soldi fino a quando non si fossero fatte le elezioni. Però visto che non c’era un atto amministrativo formale, l’atto burocratico appunto non è stato formalizzato e noi ci troviamo anche con questa carenza, prevista nelle previsioni di spesa di “Voglia di libertà”, ma non ancora coperta da uno stanziamento. Ecco perché il rapporto tra il Comune e il CIDMA è importante, perché quando ci sono questi problemi, un rapporto armonico li risolve agevolmente, il rapporto difficile invece non consente di risolverli. Ma poi a soffrirne è l’attività del CIDMA e anche il personale che ci lavora, perché non credo sia una cosa positiva per nessuno. Io non so se voi avete visto la rassegna stampa di “Voglia di libertà”, un volume in cui si parla di Corleone e di quello che è stato fatto, dall’Iran al Giappone, dalla Cina alla Russia, agli Stati Uniti, all’Inghilterra. C’è stata una ricaduta, stavolta positiva su Corleone, un’operazione che, a doverla pagare, sarebbe costata 5.000.000 euro. Il Comune, per altro, in quell’occasione ha ottenuto che la GESIP venisse a pulirlo, che Ville e Giardini venisse a collocare per quasi 20 giorni piante gratuitamente, che l’AMIA ci facesse dei lavori. Quindi abbiamo ottenuto dei vantaggi, diciamo collaterali, senza spendere nulla. Quindi la spesa è stata insignificante, rispetto al risultato ottenuto. Nulla a carico del CIDMA; pochi soldi, ma ora anche quei pochi soldi non arrivano. Secondo me tutto questo è sbagliato, un’amministrazione che pretende in qualche modo di essere un po’ virtuosa, dovrebbe evitare che ciò avvenga, al di là dei rapporti che ci sono tra un candidato sindaco e un altro. Io ho cercato sempre, da quando sono stato eletto, di evitare di arrivare ad un conflitto così esasperato. Per altro ho anche detto che se non trovo una soluzione diversa per il CIDMA, se il risultato del ricorso non dovesse essere positivo, è probabile che sia più opportuno che sia l’amministrazione attuale che prenda in mano il CIDMA e che decida, spero solo che poi riesca a farlo vivere. A fine anno, si chiariranno tante questioni: l’amministrazione, il CIDMA, il consorzio Terre di Corleone. Tutti questi aspetti avranno un chiarimento, o perchè vi sarà un intervento esterno rispetto ad alcune questioni, diverso dall’amministrazione, oppure per l’esito del ricorso.
Per gentile concessione del periodico "Dialogos"
Nicolosi: Un fondo dello Stato, che per altro transitava soltanto per il Comune, è stato bloccato per più di due mesi; soltanto pochi giorni fa è stato accreditato al CIDMA, ma erano fondi che lo Stato aveva assegnato al CIDMA. Mentre c’è una quota di una risorsa legata alla manifestazione “Voglia di libertà” per un complessivo di 25.000 euro, di cui ancora devono essere versati 12.500 euro, e noi abbiamo anche dei creditori, che si sono impegnati in quella manifestazione, con i quali abbiamo sottoscritto dei contratti perché sapevamo di avere quelle risorse e che adesso bussano alle porte e ci chiedono quei soldi. E poi in quel preventivo era stato previsto un altro stanziamento di 20.000 euro, per cui “Voglia di libertà”, che è costata 260.000 euro, sarebbe costata al Comune 40.000, al CIDMA niente e 220.000 euro venivano da altri enti, ma quei 20.000 già da noi previsti non furono poi erogati, perché ci siamo impegnati, quando è stato approvato il bilancio, a non spendere soldi fino a quando non si fossero fatte le elezioni. Però visto che non c’era un atto amministrativo formale, l’atto burocratico appunto non è stato formalizzato e noi ci troviamo anche con questa carenza, prevista nelle previsioni di spesa di “Voglia di libertà”, ma non ancora coperta da uno stanziamento. Ecco perché il rapporto tra il Comune e il CIDMA è importante, perché quando ci sono questi problemi, un rapporto armonico li risolve agevolmente, il rapporto difficile invece non consente di risolverli. Ma poi a soffrirne è l’attività del CIDMA e anche il personale che ci lavora, perché non credo sia una cosa positiva per nessuno. Io non so se voi avete visto la rassegna stampa di “Voglia di libertà”, un volume in cui si parla di Corleone e di quello che è stato fatto, dall’Iran al Giappone, dalla Cina alla Russia, agli Stati Uniti, all’Inghilterra. C’è stata una ricaduta, stavolta positiva su Corleone, un’operazione che, a doverla pagare, sarebbe costata 5.000.000 euro. Il Comune, per altro, in quell’occasione ha ottenuto che la GESIP venisse a pulirlo, che Ville e Giardini venisse a collocare per quasi 20 giorni piante gratuitamente, che l’AMIA ci facesse dei lavori. Quindi abbiamo ottenuto dei vantaggi, diciamo collaterali, senza spendere nulla. Quindi la spesa è stata insignificante, rispetto al risultato ottenuto. Nulla a carico del CIDMA; pochi soldi, ma ora anche quei pochi soldi non arrivano. Secondo me tutto questo è sbagliato, un’amministrazione che pretende in qualche modo di essere un po’ virtuosa, dovrebbe evitare che ciò avvenga, al di là dei rapporti che ci sono tra un candidato sindaco e un altro. Io ho cercato sempre, da quando sono stato eletto, di evitare di arrivare ad un conflitto così esasperato. Per altro ho anche detto che se non trovo una soluzione diversa per il CIDMA, se il risultato del ricorso non dovesse essere positivo, è probabile che sia più opportuno che sia l’amministrazione attuale che prenda in mano il CIDMA e che decida, spero solo che poi riesca a farlo vivere. A fine anno, si chiariranno tante questioni: l’amministrazione, il CIDMA, il consorzio Terre di Corleone. Tutti questi aspetti avranno un chiarimento, o perchè vi sarà un intervento esterno rispetto ad alcune questioni, diverso dall’amministrazione, oppure per l’esito del ricorso.
Per gentile concessione del periodico "Dialogos"
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