Roma, parla il segretario del Partito democratico: "Primarie, fatto storico". "Il Paese chiede innovazione e coesione". "Resto sindaco di Roma"
ROMA - Si apre una nuova storia. Che parlerà un nuovo linguaggio, seguirà nuove regole, scardinando, se necessario, certi schemi "politicamente corretti" del secolo scorso. Per questo non ci si dovrà stupire se arriveranno "risposte eterodosse". Walter Veltroni si presenta così nella sua prima conferenza stampa da segretario del Partito democratico. Rilanciando il successo delle primarie, marcando con forza il profilo riformatore del Pd e mandando un messaggio al governo: sostegno ma anche spinta riformatrice. Parla di innovazione Veltroni, che chiede un passaggio parlamentare per dare al paese istituzioni nuove. "Il paese guarda avanti molto più della classe politica". Cruciale, per il segretario, il pacchetto di riforme costituzionali che approderanno nell'aula della Camera il prossimo 22 ottobre: "Se c'è convergenza tra le diverse parti si possono fare in otto mesi" Le linee guida del pd. "Si apre una nuova stagione politica: il Pd fa invecchiare molte delle consuetudini della politica italiana" dice Veltroni. Che sintetizza la linee guida del nuovo partito: innovazione ("perché il paese ha voglia di guardare al futuro") e coesione ("nel senso di essere coesi nell'affermare un programma di idee e non contro qualcuno"). Rapporti con il governo. Da una parte lealtà e sostegno. Dall'altra un'azione di sollecitazione. Con l'obiettivo di arrivare alla fine della legislatura. Veltroni sintetizza così il nodo tra il Pd e il governo Prodi. Tema delicato. Che mette in discussione l'esistenza stessa dell'esecutivo. Veltroni, oggi, parla di "sollecitazione riformista" nei confronti del governo. "Noi - spiega il neosegretario - sentiamo il bisogno di prepararci per le prossime scadenze elettorali con un profilo del Pd che possa da un lato aiutare il governo e dall'altro esserne aiutato. Si svolgerà una funzione di sollecitazione in questo senso ma con grandissima realtà e con l'obiettivo di arrivare alla fine della legislatura".
Il programma. Il Pd "punta ad essere il primo partito italiano e proseguire con il coltivare la sua vocazione maggioritaria" e continuerà a muoversi parallelamente su un doppio binario. Continuando presentarsi come partito che ha un programma mentre, contemporaneamente, sostiene il governo. "Questa - sottolinea il sindaco di Roma - è la dialettica fisiologica". Primarie, un fatto storico. "E' un dato unico nella storia politica europea". Veltroni commenta così, nel corso della conferenza stampa, l'esito della primarie. "più di tre milioni di italiani hanno votato non contro qualcuno ma per qualcosa. "Questo è un voto ad altissima intensità e che apre una nuova stagione politica" continua il segretario. Per lui, quello delle primarie, non è solo "un voto contro l'antipolitica", ma una richiesta di "discontinuità". A cui bisogna dare risposta. Dialogo con l'area socialista. Il Pd dovrà "aprire un dialogo e un confronto" con "tutta l'area socialista e le altre forze che oggi fanno parte della coalizione" e dovrà "discutere e seguire con attenzione l'evoluzione della politica e dei programmi della sinistra radicale". Così Veltroni fotografa i rapporti a sinistra del Pd. Nessun cenno, per adesso, alla sinistra estrema. "Il centrodestra sega il nostro esempio". "Mi auguro che un evoluzione analoga alla nostra venga fatta anche nel centro destra". Secondo Veltroni, che cita "gli imbarazzi" nella Cdl sul caso Storace e sull'identità nazionale, si deve quindi aprire "una nuova stagione" per superare le divisioni "Berlusconi-sinistra" e "affrontare i veri problemi del paese". "Resto sindaco". "Un incarico politico non è in contrasto con un incarico amministrativo". Veltroni conferma la sua volontà di rimanere sindaco di Roma. "Continuerò a fare come ho fatto in questi mesi frenetici di campagna elettorale - prosegue - ho preso un impegno con i cittadini ed intendo rispettarlo".
(La Repubblica, 15 ottobre 2007)
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