La maggioranza di Governo ha approvato al Senato un emendamento alla Legge Finanziaria che rende possibile la vendita dei beni sequestrati alle mafie, che fino ad oggi potevano essere utilizzati solo a fini sociali. Questa modifica della Legge Rognoni-La Torre e della legge 109/96, l'unica legge antimafia d'iniziativa popolare e approvata alla unanimità dal Parlamento nel 1996, mette in discussione profondamente la scelta e lo spirito della legge 109/96, sui beni sequestrati alle mafie, che completava la legge Rognoni-La Torre, e impediva alle mafie di tornare in possesso dei beni a loro confiscati, assegnandoli a Enti locali e cooperative per fini sociali e non di lucro, con l'intento di avere un forte impatto sulle popolazioni e di costruire un circuito di una economia legale, fortemente alternativa a quella illegale mafiosa. Decidere oggi la vendita dei beni confiscati, se entro 90 giorni non verranno assegnati, significa non avere nessuna certezza che i beni non torneranno alle mafie, basterà avere un prestanome incensurato che acquisti oggi, per poi gestire per nome e per conto della mafia il bene o rivenderlo senza alcun controllo dopo qualche tempo. La CGIL aveva da tempo richiesto la costituzione di una autonoma Agenzia di gestione dei beni confiscati e di una banca che certamente avrebbero accelerato la assegnazione e gestione a fini sociali e produttivi dei beni confiscati, ma questo non si è fatto, nemmeno nel pacchetto sicurezza, e oggi con la impellente necessità di reperire risorse per la Giustizia e la Sicurezza, a cui si sceglie di assegnare le risorse ricavate, si propone la vendita dei beni confiscati alle mafie.Senza l'Agenzia per i beni confiscati, e la gestione e le eventuali vendite nelle mani del Demanio, i tempi di assegnazione rimangono lentissimi, e molto superiori ai 90 giorni previsti, e si arriverà perciò sicuramente alla vendita di tutti i beni. Con questo ulteriore provvedimento, dopo lo scudo fiscale che già consente a mafiosi e narcotrafficanti di ripulire nell'anonimato i propri capitali all'estero, si conferma la linea ambigua e bivalente, di questo Governo che da una parte vuole affievolire sempre più la lotta alla azione economica e finanziaria delle mafie, mentre, con le catture dei boss latitanti, celebra successi innegabili e di grande impatto mediatico ed emotivo, contro l'azione mafiosa militare e di controllo del territorio. Per questi successi anche la CGIL esprime il proprio indiscusso apprezzamento per le forze di Polizia e della magistratura. La CGIL chiede che la Camera dei Deputati riesca a far ritirare del tutto l'emendamento del Governo, e lanci l'approvazione di una legge per la istituzione di una Autonoma Agenzia per la gestione e l'assegnazione dei beni confiscati.
NELLA FOTO: Villa Riina a Palermo
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