mercoledì 25 novembre 2009

Chiusa Sclafani (Palermo). Preside non espone il crocifisso e il sindaco è pronto a multarla

di Salvo Intravaia
Palermo - Cinquecento euro di multa perché manca il crocifisso nel suo ufficio. E´ quello che rischia la preside dell´istituto comprensivo Reina di Chiusa Sclafani, dopo il blitz della polizia municipale di ieri mattina. Tutto inizia venerdì scorso, quando il sindaco del paese Francesco Di Giorgio (Pdl) fa notificare alla preside dell´istituto, Francesca Accardo, un insolito provvedimento in netta contrapposizione con la recente sentenza della Corte suprema di Strasburgo.
Il sindaco ordina di «mantenere il crocifisso nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici del comune di Chiusa Sclafani, come espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello Stato italiano». «Il personale della polizia municipale - continua l´ordinanza - controllerà entro 15 giorni l´osservanza dell´ordinanza» e «ai trasgressori sarà applicata la sanzione di 500 euro». Ieri mattina, parecchi giorni prima dei 15 ipotizzati nel provvedimento, al portone della scuola si presentano due vigili urbani. «Avrei anche potuto non farli entrare - dichiara la preside - ma come rappresentante delle istituzioni ho pensato che non fosse corretto». I due hanno fatto un rapido sopralluogo in tutte le classi e negli uffici amministrativi trovando il crocifisso al proprio posto.«Ma quando sono entrati nella mia stanza mi hanno fatto notare che il crocifisso mancava», spiega la Accardo, che non riesce a darsi pace per «l´assurda ordinanza» e la celerità della visita. «Non riesco a spiegarmi - continua - i motivi del provvedimento e penso che adesso possano anche farmi la multa: nessuno ha toccato i crocifissi nelle aule e nelle altre stanze e, francamente, non mi ero neppure accorta che nel mio ufficio mancava». Il capo d´istituto è letteralmente furibonda mentre racconta una storia che ha del surreale. «Penso di vivere in un paese democratico, non in una dittatura: vorrei continuare a lavorare serenamente come ho fatto in questi anni», conclude. E non intende darsi per vinta. Denuncerà l´accaduto al ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini e al direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, sperando che prendano le sue difese. Intanto, si sta consultando con un legale. L´istituto del piccolo paese in provincia di Palermo ospita 284 alunni di scuola dell´infanzia, primaria e secondaria di primo grado, trovandosi a fare i conti giornalmente con un bilancio sempre più magro. Anche perché dal Comune non arrivano i fondi che tutti gli enti locali dovrebbero erogare alle scuole: da due anni, il Comune non provvede ad erogare i fondi per il funzionamento e la manutenzione.
(La Repubblica, 25 novembre 2009)

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