martedì 17 febbraio 2009

L'antimafia sociale di "Liberarci delle spine" viaggia nelle scuole

Stamattina ho partecipato ad un incontro nella scuola media Granacci di Bagno a Ripoli (FI) in cui erano presenti, oltre a me, la Nonna Betta (vedova Caponnetto) che noi tutti conosciamo, il Giudice Squillace ed un rappresentante della Fondazione Caponnetto. L’incontro verteva sulla legalità, all’interno di un progetto che i ragazzi della scuola stanno facendo in classe, per cercare di far capire loro che la cultura della legalità, da applicare ogni giorno nella vita, significa prima di tutto rispetto delle regole, rispetto per gli altri, non essere omertosi, avere valori forti come quelli di dignità e giustizia, e per ribadire loro che anche i gesti quotidiani sono importanti, che anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare molto.
La Nonna Betta ha raccontato di Nonno Nino, e ha parlato della sua convinzione dell’importanza dei giovani nel nostro presente e nel nostro futuro per creare quell’importante rete sociale di antimafia e legalità con cui possiamo sperare di diffondere una coscienza diffusa di giustizia; Squillace, con la sua esperienza di magistrato, ha parlato del pool, del lavoro che affrontano ogni giorno i giudici, ma ha battuto molto sui problemi correlati alla mafia che abbiamo tutt’oggi ed anche nelle nostre regioni ( lavoro nero, lavoro minorile, usura, riciclaggio, omertà etc), spronando i ragazzi ad essere sempre integri ed a seguire la propria morale..
Io ero andata per portare la mia testimonianza della mia esperienza sui Campi di Lavoro a Corleone e nella Carovana antimafie, come esempio dell’aiuto e dell’azione concreta che si può fare nella lotta alla mafia, alle mafie, sia in loco che da “lontano”, ed ho puntato sulla mia convinzione dell’importanza del sostegno che la nostra presenza a Corleone (all’interno del progetto Liberarci dalle Spine) dà ai ragazzi della Cooperativa.. perché legittima il loro lavoro, li rende più forti, fa vedere che esiste una rete sociale dietro di loro che li appoggia, che li supporta e che crede in ciò che fanno.. ho parlato della bellezza dell’esperienza, della soddisfazione che dà il lavoro nei campi, dei colori della Sicilia che ti riempiono gli occhi.. ma ho parlato anche dei problemi che abbiamo qui, in Toscana, vicino casa nostra, e che spesso ci vengono taciuti..
Insomma, è stata una bella mattinata, credo molto utile per l’obiettivo di arrivare capillarmente a più giovani possibile.. ed ho avuto la conferma di quanto sia importante sia per il progetto che per i ragazzi stessi la TESTIMONIANZA di giovani come loro che hanno fatto un’esperienza del genere.
Elisa Bolognini
16 Febbraio 2009
FOTO: Un momento dell'incontro

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