AGRIGENTO - Discriminazione razziale o rigidità burocratica, il risultato non cambia: niente biglietti gratuiti per 38 bambini di una scuola di Palermo, alcuni dei quali figli di extracomunitari in regola, in gita alla Valle dei Templi di Agrigento. L'ingresso gratuito, infatti, è previsto per i minori, purché appartenenti alla Comunità Europea. I bimbi, alcuni dei quali con la pelle scura ma tutti residenti a Palermo, non avevano nessun documento che attestasse la loro nazionalità. Quindi, niente visita gratis. Una vicenda che ha fatto indignare il sindaco di Palermo Cammarata e il ministro della Solidarietà sociale. E che probabilmente non mancherà di avere conseguenze. Il caso, denunciato dall'associazione palermitana Ziggurat che si occupa di organizzare attività per i bambini dei quartieri più difficili, risale al 5 luglio. Quando i 38 bambini - tra i 6 e i 12 anni - della scuola elementare Cascino, nella zona Ballarò, sono arrivati alla Valle dei Templi, gli accompagnatori hanno chiesto gli ingressi gratuiti, ma l'addetta alla biglietteria ha applicato in modo rigido la normativa. Niente "certificazione della nazionalità vidimata dalla Regione", spiega Gabriele Tramontana di Ziggurat. E niente visita gratis. I bimbi, infatti, non avevano con sé nessun documento, visto che la carta d'identità si può richiedere solo a 14 anni. Gita saltata, dunque, per i piccoli palermitani. A trarre in inganno l'addetta alla biglietteria, facendole dimostrare un'eccessiva diffidenza, forse il colore della loro pelle o i tratti del viso. L'ente Parco archeologico, che non gestisce direttamente le biglietterie affidate a una società esterna ("I luoghi dell'Arcadia"), si dice rammaricato ma si difende spiegando che si è trattato solo di un malinteso burocratico e sottolinea che gli addetti agli ingressi non avrebbero visto i bimbi, in attesa sul pullman. "Purtroppo la circolare parla chiaro e la biglietteria può richiedere la certificazione di nazionalità - dice Antonio Infantino dell'ente Parco - Se Ziggurat ci avesse fatto pervenire prima i nomi dei bambini avremmo potuto chiudere un occhio, come facciamo spesso in altri casi".
Il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, sottolinea con forza la "grande mortificazione subita dagli alunni extracomunitari che risiedono nel quartiere di Ballarò. Si tratta di una vicenda incredibile che non ha giustificazioni e che risulta intollerabile a chiunque ritenga fondamentali i valori di uguaglianza e solidarietà". E si dice "esterrefatto e dispiaciuto" per quanto successo. "Questi bambini - conclude il sindaco - sono a tutti gli effetti cittadini italiani e non si comprendono le motivazioni che hanno causato questa gravissima forma di discriminazione che, in ogni caso, non può essere in alcun modo condivisa. Mi auguro che episodi come questi non si verifichino mai più". Dure anche le parole di Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, su quanto accaduto: "E' un atto di razzismo che non bisogna sottovalutare perché mina le basi del futuro del nostro paese". Il fatto che dei bambini la cui "unica colpa è di essere figli di immigrati - continua il ministro - vengano discriminati rispetto ai propri compagni di classe, crea risentimento ed emarginazione". Un tentativo di distensione arriva dall'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla pubblica istruzione, Lino Laenza. "Il fatto è molto grave. M'impegno, comunque, affinché nella prossima seduta del Consiglio del Parco venga proposta l'estensione dell'ingresso gratuito ai bambini e ai ragazzi fino ai 18 anni, comunitari ed extracomunitari". Inoltre, l'assessore invita i bambini a tornare ad ammirare i templi: delle spese del viaggio, assicura, si farà carico la Regione.
(La Repubblica, 9 luglio 2007)
Nessun commento:
Posta un commento