domenica 28 novembre 2010

Manifestazione Cgil, l'Italia del futuro in piazza. Susanna Camusso: «Risposte alla crisi o sarà sciopero generale!»

La manifestazione della Cgil
Roma, 27 nov. (Adnkronos) - Senza risposte dal governo su come sostenere il Paese dopo la crisi economica la Cgil proclamerà uno sciopero generale. E' il leader del sindacato, Susanna Camusso, in piazza a Roma, per la manifestazione organizzata dalla confederazione di corso Italia, a profilarlo. "Dopo questa manifestazione credo che il governo dovrà dare le risposte che gli abbiamo chiesto e soprattutto cominciare ad avere delle politiche di contrasto alla crisi che finora non ha avuto", spiega. Sciopero generale, dunque, chiedono i giornalisti: "Lo decideremo sulla base dei risultati di questa manifestazione", risponde. Sono migliaia le persone arrivate a Roma da tutta Italia per partecipare alla manifestazione nazionale della Cgil 'Il futuro è dei giovani e del lavoro'. I cortei, partiti da piazzale dei Partigiani e da piazza della Repubblica, hanno raggiunto piazza San Giovanni in Laterano dove si è svolto il comizio finale con l'intervento del segretario generale. Tra i manifestanti anche il presidente del Pd Rosy Bindi e il segretario Pierluigi Bersani, l presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e alcuni esponenti dell'Idv.
"Diremo e continueremo a dire no alle deroghe al contratto, con tutta la nostra forza. Il contratto è un diritto universale", ha ribadito Camusso dal palco. E a Confindustria dice: "Le deroghe sono un danno ai lavoratori ma anche alle imprese. Tra appalti al massimo ribasso e le deroghe non c'è differenza, sono la stessa cosa: concorrenza sleale non certo sviluppo".
La lotta all'evasione fiscale "perché legalità è libertà", è un altro passaggio del discorso del leader della Cgil che ritorna così su uno degli obiettivi più importanti. Non solo. Il sindacato ribadisce anche la richiesta di tassare le rendite finanziarie perché "libererebbe risorse per diminuire le tasse ai lavoratori".
"Ci stupisce che il ministro Gelmini ci dica che le fa un certo effetto vedere gli studenti con la Cgil. Ma il ministro forse non sa come è fatto questo paese. Non sa che dietro agli studenti ci sono famiglie e un paese che li difende", ha così risposto alle perplessità del ministro dell'Istruzione Gelmini sulla presenza di studenti alla manifestazione del sindacato. E chiede al governo di ritirare la riforma dell'Università: "Il ministro Gelmini la smetta di fare appelli su Youtube, vada in Parlamento, dica che ritira il ddl e apra un tavolo di confronto. Solo così si costruisce una vera riforma dell'università". Poi rivolge un nuovo attacco al ministro: "Aver tolto pubblica dal nome del suo ministero non la autorizza a privatizzare la scuola e a finanziare quella privata".
Prima del suo intervento, Camusso ha più volte attaccato il governo. "Il presidente del Consiglio deve sapere che non si può tenere sotto allarme un paese. Se ha delle cose concrete le dica, se no smetta di far finta di essere la vittima del mondo", ha detto ancora la Camusso, accolta dagli applausi dei manifestanti che vedendola hanno urlato 'Susanna sei tutti noi', commentando le parole del premier secondo il quale la vicenda Finmeccanica profila, più in generale, la volontà di attacco all'Italia.
"Io credo che se anche riceverà la fiducia questa maggioranza politica è in crisi", sottolinea il segretario del sindacato di corso Italia. In ogni caso, "questo paese non si merita questa classe politica, questo degrado e questa esibizione di machismo e virilita', questo governo dei potenti", ha affermato Camusso durante il comizio.
E al ministro dell'Interno Roberto Maroni sulla vicenda dei falsi permessi di soggiorno: "Non si dica che questo è un paese di clandestini perché sono le leggi che rendono clandestini gli immigrati negandogli i diritti". "Dopo aver ignorato per giorni la richiesta di regolarizzazione dei migranti, anzi preferendo l'intervento della polizia per sgomberarli, con una grande faccia tosca il ministro ha detto che c'è una legge secondo la quale se i lavoratori irregolari denunciano il proprio datore di lavoro possono ottenere il permesso di soggiorno. Questo non è possibile perché nel momento in cui lo fanno diventano clandestini", dice.
Quanto a Fiat e il nuovo piano del Lingotto per Mirafiori "abbiamo apprezzato che ci siano dei modelli per quello stabilimento ma continua a non esserci il quadro per Fabbrica Italia; l'azienda continua a non dirci quale sia il piano complessivo". "Continueremo perciò a chiedere che sia noto il destino di tutti gli stabilimenti", aggiunge. Su Alitalia "da tempo avevamo detto che quel progetto di riorganizzazione doveva concludersi rapidamente per il rilancio della compagnia", ha commentato così le indiscrezioni di oggi su possibili nuovi licenziamenti nella compagnia di bandiera.
"Abbiamo scioperato e continueremo a scioperare", ha detto ancora Camusso chiudendo il comizio a piazza San Giovanni e rispondendo alle richieste di sciopero generale arrivate in questi giorni dalla Fiom e dalla minoranza del sindacato. Una richiesta ribadita da un maxi striscione che campeggiava giusto sotto il palco, tenuto in alto da alcuni lavoratori, e che diceva: 'Lavoro, salario, contratti, diritti: sciopero generale di 8 ore'. "Il futuro è dei giovani e del lavoro. E' questo il nostro impegno: studio e lavoro sono parole che uniscono le piazze, le torri e le gru del paese vero. E' il nostro progetto", ha detto spiegando il senso della manifestazione.
Il ddl lavoro "è una legge crudele e ingiusta", ha poi aggiunto riferendosi il provvedimento sul lavoro approvato nei giorni scorsi dal Parlamento e che rivede anche i termini per l'impugnazione del contratto da parte dei lavoratori precari. "Dobbiamo dire a tutti che hanno 57 giorni per impugnare un contratto irregolare, illegale, a progetto senza progetto oppure chiedere giustizia. Sappiamo che è una scelta difficile tra la speranza di un lavoro, seppure precario, e la volontà di giustizia. E qualunque legge costringa qualcuno a decidere in solitudine è una legge che limita i diritti. Per questo diciamo che il ddl lavoro è una legge crudele e ingiusta", aggiunge. Il sindacato, invece "è pronto ad ascoltarli e a dare risposte". A rispondere soprattutto a chi "pensava che bastasse una legge per cancellare il futuro dei precari". E la Cgil ribadisce: "Noi sì che non lasceremo solo nessuno perché il futuro si costruisce così; il futuro non è fuggire ed avere paura; un futuro senza giovani è peggio per tutti", conclude Camusso.

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