giovedì 25 novembre 2010

Contessa Entellina. Scoperto un dai Carabinieri un vasto giro di sfruttamento della prostituzione


Paolo Rumore

Gioacchino Graffagnino
di Cosmo Di Carlo
Scoperto dai carabinieri un vasto giro di prostituzione nei comuni di Contessa Entellina, Giuliana, Bisacquino, Menfi e Sambuca di Sicilia. Tre gli arrestati per sfruttamento della prostituzione, incastrati dalle intercettazioni, ambientali e telefoniche. Le manette dei militari dell’arma del Gruppo di Monreale e della Compagnia di Corleone sono scattate ai polsi di tre uomini, a conclusione di una complessa e delicata attività investigativa, iniziata 9 mesi fa dalla stazione carabinieri di Contessa Entellina e dal NORM (Nucleo Operativo Radio Mobile) di Corleone. A gestire il lucroso affare, secondo i carabinieri, sarebbe stato un operaio forestale di Contessa Entellina, Michele Martorana di 45 anni. L’uomo è stato arrestato nella notte dai Carabinieri insieme ad altri due complici su ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese. Insieme al Martorana è stato arrestato Gioacchino Graffagnino, 66 anni di Giuliana, quest'ultimo è stato ristretto ai domiciliari. Per un quarto uomo, L.S., è scattata la denuncia a piede libero, e l’obbligo della firma. Tutti gli arrestati sono accusati di aver sfruttato e favorito la prostituzione di due donne, una romena di 31anni ed una 25enne della zona. Il costo di una singola prestazione variava da 30 a 50 euro, ma dalle intercettazioni è emerso che qualcuno pagava talvolta “in natura” con prodotti agro alimentari (vino, olio, verdure).

Michele Martorana

Tra i clienti professionisti, commercianti, artigiani che “consumavano” in macchina o in villette nella disponibilità degli stessi clienti. A capo dell’ organizzazione, secondo i carabinieri, vi era proprio Michele Martorana, che gestiva in pieno l’attività di prostituzione delle due donne, procacciando loro i clienti, organizzando gli appuntamenti, dando istruzioni alle donne sul comportamento da tenere, accompagnandole agli incontri. I proventi venivano incassati sempre dall’arrestato, che se ne appropriava all’80%. Poco restava, quindi, alle ragazze, mentre il reddito “esentasse” del Martorana si aggirava da 2000 a 3000 euro mensili. Graffagnino e Rumore avrebbero fatto invece i referenti del Martorana per i centri di Giuliana e Menfi.

Il loro compito era quello di contattare i clienti e concordare modalità degli incontri e costo delle prestazioni. L’attività d’indagine dei carabinieri è durata circa 9 mesi, sono state essenziali le intercettazioni telefoniche e ambientali, arricchite da numerosi riscontri effettuati. Quanto è emerso ha delineato uno squallido scenario. Martorana riusciva ad organizzare anche 6 o 7 incontri al giorno. Dalle intercettazioni è emerso che le ragazze erano costrette a “lavorare” in precarie condizioni di salute ed anche con clienti a loro non graditi. Ultimate le formalità di rito, Michele Martorana è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, mentre Rumore e Graffagnino sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, presso le loro abitazioni di Giuliana e Menfi.

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