lunedì 29 novembre 2010

La manifestazione per la difesa dell'ospedale: chiusi i negozi, i laboratori artigianali, le scuole... e un coro unanime: "L'ospedale non si tocca!"

Chiusi i negozi, i laboratori artigianali, le scuole, gli studi professionali, in permesso molti dipendenti del settore pubblico e privati. Inizia così la giornata di Corleone e del Corleonese in occasione della manifestazione di protesta contro il depotenziamento dell’Ospedale dei Bianchi di Corleone. A sfilare per le vie del paese più di cinquemila persone, appartenenti a tutti le forze politiche ed alle varie organizzazioni sindacali e di categoria che, in maniera composta ma determinata, hanno gridato per le vie del paese lo slogan “L’ospedale non si tocca!!!”. Ad aprire il corteo, i gonfaloni dei Comuni del Corleonese con in testa i sindaci, i presidenti dei Consigli comunali, i componenti delle Giunte comunali ed i consiglieri.
Fra la gente, anche i rappresentanti del clero, gli scout, un gruppo di donne in gravidanza utenti del reparto di ostetricia e ginecologia, uno di quelli che sarebbe più duramente colpito dal depotenziamento dell'ospedale previsto dall'assessorato regionale della Salute.
Il corteo si è concluso in prossimità del nosocomio corleonese dove sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni aderenti al comitato civico per la difesa dell’ospedale.
Unanimi i tenori degli interventi succedutisi sul palco che hanno stigmatizzato l’operato dell’assessore regionale della Salute Massimo Russo e del Direttore generale dell’ASP Salvatore Cirignotta.
“Questa riforma è sbagliata – hanno dichiarato i rappresenti sindacali e di categoria - perché penalizza i cittadini delle zone montane e non incide sui veri sprechi della sanità siciliana”.
“Non vogliamo essere trattati, dal duo Russo-Cirignotta, come soggetti di serie B – hanno dichiarato gli amministratori del territorio –. L’assessore ed il direttore generale devono cambiare atteggiamento nei nostri confronti. Non fanno più i magistrati e non possono sentenziare la morte di questo comprensorio”.
Duro l’intervento di chiusura del sindaco di Corleone, Nino Iannazzo: “Condanniamo questo scempio che depotenzia la sanità pubblica a vantaggio della sanità privata. Ci aspettiamo che il governatore Lombardo apra un tavolo di confronto sulle problematiche oggi prospettate, perché i corleonesi non soffiano sul fuoco e non si intimoriscono di fronte alle minacce. Rivendichiamo una sanità funzionante. Se non verremo ascoltati adotteremo altre forme di protesta più incisive per far capire le ragioni di questo territorio”.
Gli unici che non hanno avuto la possibilità di parlare sono stati i politici, invitati dal palco “ad agire nelle rispettive sedi se vogliono effettivamente difendere questo territorio”.
Oggi stesso è partita un’altra richiesta di convocazione da parte del comitato.
Comunicato stampa del comune di Corleone
29/11/2010

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