domenica 21 novembre 2010

La Sanità in Sicilia proprio non va!

La Sanità Siciliana attraversa un delicato momento per le ripercussioni delle scelte che si stanno assumendo e si sono compiute in ambito nazionale e regionale. L’approvazione della bozza di decreto sui costi standard in sanità e la tabella di marcia imposta alla fase attuativa della riforma sanitaria regionale stanno impattando fortemente in contraddizioni e ritardi che necessitano di una rivisitazione ordinata ed organica di tutti gli strumenti attivati dall’Assessorato Regionale della Salute. La prima contraddizione è data dal ridimensionamento della centralità degli ospedali non accompagnato dall’avvio della medicina territoriale con conseguenti disagi e arretramenti su qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate, come testimoniato dall’allungamento dei tempi d’attesa, dallo stato dei pronto soccorsi, dal mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza. La seconda contraddizione è espressa dalle ultime decisioni in materia di atti aziendali e dotazioni organiche considerati in maniera disgiunta ovvero senza la visione d’insieme che i due strumenti devono necessariamente avere rispetto alla missione ed all’assetto istituzionale, alla struttura organizzativa ed alla dotazione organica delle 17 aziende sanitarie siciliane. La terza contraddizione è intrinseca al Piano Sanitario Regionale che nel suo essere strumento per la programmazione triennale rischia di fermarsi al piano virtuale senza possibilità di reale attuazione. La Fp-Cgil regionale in sinergia con la Cgil Siciliana ha rappresentato il punto di vista dell’Organizzazione sul metodo relazionale da praticare nel confronto con le parti sociali e sul merito della pianificazione sanitaria sia per la valutazione degli effetti sulla qualità dei servizi sanitari che per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Infatti il Piano, così come è stato concepito, evidenzia la grande contraddizione di una gestione che, da un lato, programma il sogno di una sanità efficiente e, dall’altro, taglia le risorse ed il personale necessario al funzionamento del sistema sanitario regionale tradendo, nei fatti, la speranza riposta nella fase iniziale del varo della riforma sia per quanto attiene i bisogni di salute dei cittadini siciliani che per quanto riguarda il trattamento del personale dipendente sia medico che del comparto, sia stabile che precario, sia interno che esterno.

La Fp Cgil Sicilia e la Cgil Regionale hanno rivendicato e continuano a chiedere quell’eccellente normalità tanto propagandata dall’Assessore ed ancora lontana dalla sua realizzazione. Dopo la mobilitazione proclamata lo scorso 15 settembre con l’elaborazione di una specifica piattaforma, poi sospesa in conseguenza degli esiti del tavolo di raffreddamento del 28 settembre, si è determinata una particolare condizione di “attesa” con pochissime aperture da parte assessoriale stante la volontà esplicitata di non volere modificare le scelte sin qui attuate. Ciò pone l’esigenza di discutere degli ulteriori passi da compiere per consentire che le scelte assessoriali non contrastino con le esigenze di cittadini e lavoratori.
Caterina Tusa
Michele Palazzottodella F.P.-CGIL di Palermo

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