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Tutti in cerchio per la verifica finale... |
Eccoci al nostro ultimo giorno di lavoro: le sveglie suonano sempre più tardi e ormai al mattino si discute solamente dei tempi da record coi quali ci si spaccia per pronti con la tenuta da campo mentre si fa colazione tutti insieme rigorosamente ad occhi chiusi. Veniamo scaricati col sole ancora basso di fronte alle vigne: nessuno ha più bisogno di spiegazioni, piuttosto ci si confronta per ore sulle diverse scuole di pensiero riguardo la quantità di foglie da lasciare, la tecnica più o meno aggressiva con cui rimuoverle o la giusta angolazione da cui far entrare i raggi di sole per consegnare alla cooperativa il miglior Naca degli ultimi 10 anni. Tra bevute e riposini, arrivano le 12 e rientriamo alla casa del popolo col pranzo già pronto: doccia fulminea e solita super magnata. Alle 15 incontriamo la Guardia di Finanza nella persona del Maresciallo Coppola che ci guida nella ex villa di Riina: incute un certo timore entrare in questi beni, che però lascia sempre spazio all'orgoglio e all'entusiasmo delle persone ci lavorano e che raccontano i progetti e le attività svolte. Dai cazzo. Chi non cade preda del travolgente abbiocco post-pranzo (le cuoche dello Spi/Cgil Pistoia non si/ci risparmiano neanche oggi..), ascolta ammirato i racconti del Pascucci che si è unito nel frattempo al maresciallo per spiegarci come funzionano le confische dei beni, il riciclaggio di denaro sporco e l'insabbiamento delle indagini con tecniche da film. Le studentesse delle facoltà di Legge ed Economia su tutti, mostrano vivissimo interesse sparando domande a raffica su procedimenti e flussi monetari verso attività lecite ormai diffuse e contagiate in tutto il territorio italiano; non potendo fare nomi e cognomi per ovvii motivi professionali, il nostro cantastorie lascia intendere è un gran casino un po' dappertutto.. ma proprio da lui, prima di uscire, sgorga finalmente un sincero entusiasmo che ci sorprende: sentire le motivazioni che lo spingono a lottare e a non mollare, pur con le difficoltà che ci ha illustrato per più di un'ora e in ambienti spesso ostili o burocraticamente avversi, è un toccasana che ci fa uscire contenti e sempre più desiderosi di capire come e cosa possiamo fare per impegnarci nella lotta.
All'uscita partenza immediata per Portella della Ginestra, luogo di strage e di memoria: il posto, vicino Piana degli Albanesi, è bellissimo ed evocativo, e veniamo accolti da due mitici vecchietti che a fatica si separano dal loro dialetto albanese per riportarci agli albori della Repubblica, quando la mafia nel territorio siciliano reprimeva con estrema violenza moti di protesta e lotte contadine per terreni coltivabili. Il tramonto che illumina i luoghi della strage, unito alla serenità e alla saggezza dei narratori, commuovono e lasciano stupiti quasi tutti: è incredibile l'entusiasmo e il piglio con cui i due superstiti riescono a parlare al cuore di tutti trasmettendo i valori del Lavoro e dello Studio come mezzi impareggiabili nella lotta alla mafia.
Infine, la giornata ci serba un dopocena da panico: la verifica con la responsabile dell'Arci Toscana. Fra giustificazioni e vani tentativi di fuga, tutti finalmente si siedono e commentano a turno come è stato il "loro campo" - persone, incontri, criticità e particolarità della settimana appena trascorsa: un confronto che molti attendevano e che ha fatto emergere opinioni anche molto eterogenee. Tra i tanti elogi, non mancano critiche e frecciatine agli organizzatori, che incassano stoicamente potendo replicare solamente alla fine, quando tutti, ormai, dopo 4h zzzzzzzz J Alle 2:00, la consegna della cittadinanza onoraria a ciascun volontario e la epica partitona finale a baci e abbracci. Tra poco più di 6 ore lasceremo Corleone: è stato un campo breve ma intenzissimo, felici di avervi preso parte e distrutti per i ritmi massacranti nei campi e fuori. SALUTAMMO
Paolo, Lorenzo e Marco Corleone
17 Agosto 2010
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